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Rapporto finale - Metodologie di Monitoraggio dell ... - Momar

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dall’altro agevolmente consultabile da utilizzatori che non abbiano<br />

un’esperienza informatica consolidata.<br />

5.2 Proposta per una scelta con<strong>di</strong>visa degli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> allerta ambientale<br />

L’andamento <strong>dell</strong>o stato <strong>dell</strong>’ambiente può essere seguito attraverso<br />

specifici in<strong>di</strong>catori che hanno la funzione <strong>di</strong> informare in modo chiaro e<br />

imme<strong>di</strong>ato chiunque sia interessato a tale andamento. A causa <strong>dell</strong>a<br />

complessità del sistema dovuta alle numerose variabili necessarie per<br />

descrivere lo stato <strong>dell</strong>’ambiente marino, gli in<strong>di</strong>catori non possono essere<br />

determinati in modo universale, ma <strong>di</strong>penderanno dalle caratteristiche del<br />

contesto che devono rappresentare.<br />

La più recente normativa europea (Decisione <strong>dell</strong>a Commissione del 1<br />

settembre 2010, allegato Parte B) ad esempio, elenca i criteri che consentono <strong>di</strong><br />

valutare il buono stato ecologico <strong>dell</strong>’ambiente marino in relazione a un<strong>di</strong>ci<br />

descrittori, ma solo in alcuni casi definisce i relativi in<strong>di</strong>catori, lasciando aperta<br />

la definizione <strong>di</strong> ulteriori in<strong>di</strong>catori a seguito <strong>di</strong> un approfon<strong>di</strong>mento tecnicoscientifico.<br />

Inoltre la mancata ratifica da parte <strong>di</strong> alcuni Paesi <strong>dell</strong>e convenzioni<br />

internazionali che regolano l’impatto <strong>dell</strong>e navi sull’ambiente marino (ad es.<br />

BWM e MARPOL), la mancanza <strong>di</strong> controlli standar<strong>di</strong>zzati, talvolta la<br />

sopravvalutazione <strong>dell</strong>e capacità <strong>di</strong> reazione agli impatti <strong>dell</strong>’ambiente marino,<br />

rendono <strong>di</strong>fficoltosa l’azione <strong>di</strong> prevenzione e riducono al minimo l’efficacia <strong>di</strong><br />

interventi a posteriori.<br />

In questo contesto si rende necessaria un’ampia con<strong>di</strong>visione tra esperti<br />

<strong>di</strong> settori <strong>di</strong>versi per giungere ad una definizione degli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> allerta<br />

ambientale. In particolare, lo stu<strong>di</strong>o sviluppato dalla Fondazione LEM<br />

nell’ambito del Progetto MOMAR, ha portato alla stesura del documento “Le<br />

prospettive del monitoraggio marino nelle aree transfrontaliere: criteri <strong>di</strong><br />

valutazione dei segnali <strong>di</strong> allerta ambientale” dal quale sono emerse due<br />

in<strong>di</strong>cazioni significative: in primo luogo è necessario estendere il concetto <strong>di</strong><br />

allerta ambientale a sorgenti fino ad oggi poco considerate nell’ambito<br />

<strong>dell</strong>’inquinamento <strong>dell</strong>’ambiente marino, come l’inquinamento acustico e<br />

quello derivante dalle attività <strong>di</strong> bordo <strong>dell</strong>e navi da crociera (attività che<br />

implicano l’uso <strong>di</strong> solventi, <strong>di</strong> cloro etc., ma anche la presenza <strong>di</strong> rifiuti<br />

organici). In secondo luogo, nella definire un in<strong>di</strong>catore è opportuno tener<br />

conto <strong>di</strong> vari aspetti, quali:<br />

- la coerenza normativa;<br />

- il target dei destinatari;<br />

- la contestualizzazione;<br />

- la completezza <strong>dell</strong>’informazione;<br />

- la chiarezza e imme<strong>di</strong>atezza <strong>dell</strong>’informazione;<br />

- la gradualità nei livelli <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento (ricorso nell’imme<strong>di</strong>ato a<br />

in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> tipo qualitativo e, successivamente, a quelli <strong>di</strong> tipo quantitativo);<br />

- la sostenibilità economica <strong>dell</strong>a metodologia prescelta nella definizione.<br />

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