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Rapporto finale - Metodologie di Monitoraggio dell ... - Momar

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Di applicazione più mirata sono risultate le meto<strong>di</strong>che basate sullo<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>dell</strong>a speciazione dei metalli me<strong>di</strong>ante tecniche <strong>di</strong> estrazione<br />

sequenziale, perché in grado <strong>di</strong> evidenziare le concentrazioni <strong>dell</strong>e frazioni<br />

bio<strong>di</strong>sponibili dei metalli presenti nei se<strong>di</strong>menti, spesso notevolmente inferiori<br />

alle concentrazioni totali. A tale proposito, per quanto riguarda le analisi<br />

necessarie per valutare la possibilità <strong>di</strong> riutilizzo <strong>di</strong> sabbie <strong>di</strong> cava ai fini <strong>di</strong><br />

azioni <strong>di</strong> ripascimento <strong>di</strong> arenili erosi, nel “Quaderno ICRAM Aspetti<br />

ambientali del dragaggio <strong>di</strong> sabbie relitte ai fini del ripascimento: proposta <strong>di</strong><br />

un protocollo <strong>di</strong> monitoraggio (2006), si <strong>di</strong>ce: ” Nel caso dei metalli, invece, può<br />

verificarsi che le anomalie <strong>di</strong> concentrazione rinvenute nei se<strong>di</strong>menti siano<br />

realmente ascrivibili a fenomeni naturali (ad esempio anomalie geochimiche);<br />

in tal caso è importante non solo <strong>di</strong>mostrare la naturalità del fenomeno ma<br />

anche valutare se, ed in che misura, il metallo sia mobile e quin<strong>di</strong><br />

potenzialmente bio<strong>di</strong>sponibile”…..”in tal caso si deve prevedere <strong>di</strong> inserire<br />

indagini specifiche più approfon<strong>di</strong>te (ad esempio procedure operazionali <strong>di</strong><br />

estrazione sequenziale) al fine <strong>di</strong> valutare la mobilità <strong>dell</strong>e specie metalliche<br />

all’interno del se<strong>di</strong>mento ….la naturalità <strong>dell</strong>e concentrazioni osservate.” Si<br />

può aggiungere che le estrazioni sequenziali danno anche informazioni sui<br />

cambiamenti <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>sponibilità <strong>dell</strong>e specie chimiche dei metalli a seguito <strong>di</strong><br />

variazioni <strong>di</strong> pH e potenziale <strong>di</strong> ossidoriduzione cui va incontro la sabbia<br />

depositata sul litorale emerso e sottoposta, quin<strong>di</strong>, agli agenti atmosferici.<br />

L’impiego <strong>di</strong> queste meto<strong>di</strong>che, integrato con le tecniche<br />

ecotossicologiche, può dare informazioni più mirate e precise sulla potenziale<br />

pericolosità <strong>di</strong> se<strong>di</strong>menti marini e sabbie e quin<strong>di</strong> essere utilmente previsto a<br />

livello normativo.<br />

Un’altra meto<strong>di</strong>ca conosciuta e stu<strong>di</strong>ata dalla comunità scientifica, ma<br />

non ancora impiegata in Italia per i monitoraggi <strong>dell</strong>e acque è quella che vede<br />

l’impiego <strong>di</strong> accumulatori passivi <strong>di</strong> metalli e contaminanti organici, compresi<br />

fitofarmaci ed altre sostanze <strong>di</strong> rilevante tossicità. Attualmente la metodologia<br />

per la valutazione <strong>dell</strong>a qualità chimica dei corpi idrici si basa su prelievi<br />

puntuali da affidare all’analisi chimica e si fonda sugli standard <strong>di</strong> qualità<br />

ambientale (Environmental Quality Standards, EQS), sulla concentrazione<br />

me<strong>di</strong>a calcolata per il periodo <strong>di</strong> un anno (AA-EQS) e sulla concentrazione<br />

massima ammissibile <strong>dell</strong>a sostanza (MAC-EQS). Molti dei contaminanti<br />

prioritari elencati nella EU-WFD sono microinquinanti organici presenti in<br />

concentrazioni che vanno da microgrammi/litro (μg/L) a nanogrammi/litro<br />

(ng/L) e talvolta a picogrammi/L (pg/L). Gli EQS <strong>di</strong> queste sostanze sono<br />

molto bassi e la loro concentrazione ambientale è generalmente al <strong>di</strong> sotto o<br />

vicina ai limiti <strong>di</strong> detezione e quantificazione, poiché mancano meto<strong>di</strong> analitici<br />

adeguati e validati. Senza il prelievo <strong>di</strong> un congruo numero <strong>di</strong> campioni (con<br />

conseguente aumento del numero <strong>dell</strong>e analisi e dei costi) è <strong>di</strong>fficile ottenere<br />

una misura rappresentativa <strong>dell</strong>a qualità <strong>dell</strong>e acque nell’ambiente. D'altra<br />

parte il campionamento istantaneo attualmente previsto dalle normative<br />

comporta la determinazione dei componenti presenti nell'acqua al solo<br />

momento del campionamento piuttosto che la loro concentrazione me<strong>di</strong>a e<br />

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