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Rapporto finale - Metodologie di Monitoraggio dell ... - Momar

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tirrenico e <strong>dell</strong>a eterogeneità degli apporti terrigeni (Maselli et al., 2009;<br />

Lazzara et al., 2010; Massi et al., 2011, Lapucci et al., in stampa).<br />

Questi punti sono stati affrontati ed approfon<strong>di</strong>ti prima e soprattutto<br />

durante il Progetto MOMAR i cui risultati potranno essere utilizzati per<br />

mettere a punto un mo<strong>dell</strong>o generale <strong>di</strong> stima <strong>dell</strong>a biomassa fitoplanctonica e<br />

dei componenti otticamente attivi nelle acque dei mari antistanti la regione<br />

Toscana. Infatti, come descritto nel Capitolo 6, dal confronto <strong>di</strong> quattro<br />

algoritmi per la stima <strong>dell</strong>a clorofilla a con dati in situ raccolti durante le<br />

campagne oceanografiche del progetto MOMAR (MOMAR. MELBA e<br />

Milonga), è emerso come i migliori can<strong>di</strong>dati per stime appropriate nell’area <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o MOMAR siano l’algoritmo OC5 <strong>di</strong> Ifremer (Gohin et al., 2002) e il<br />

SAM_LT (Maselli et al., 2009).<br />

Inoltre e analogamente, per ottenere mappe <strong>di</strong> produttività primaria<br />

significative e atten<strong>di</strong>bili l’applicazione dei vari mo<strong>dell</strong>i <strong>di</strong>sponibili per il<br />

calcolo <strong>dell</strong>a produzione primaria si deve basare sulla conoscenza <strong>dell</strong>e<br />

specifiche e non generiche caratteristiche eco-fisiologiche dei popolamenti<br />

fitoplanctonici naturali. Quin<strong>di</strong> per una efficace mo<strong>dell</strong>izzazione <strong>dell</strong>a<br />

produzione primaria risulta essenziale l’acquisizione <strong>di</strong> conoscenze sulle<br />

successioni stagionali <strong>di</strong> tali caratteri nei popolamenti locali ed in particolare<br />

<strong>dell</strong>e limitazioni <strong>dell</strong>a loro attività fotosintetica, sia da parte <strong>dell</strong>a luce (curve P-<br />

E) che dei nutrienti minerali (fluorescenza variabile).<br />

Infatti, con le misure già realizzate nell’ambito del programma MOMAR negli<br />

anni 2010 e 2011, è stato avviato lo stu<strong>di</strong>o <strong>dell</strong>a variabilità eco fisiologica dei<br />

popolamenti fitoplanctonici locali, nell’area dei Mari Ligure orientale ed Alto<br />

Tirreno (Arcipelago Toscano).<br />

Oltre a ciò, sono stati recentemente avviati degli stu<strong>di</strong> per determinare<br />

quale sia il metodo più accurato <strong>di</strong> stima <strong>dell</strong>a PAR (Pieri et al., 2009). Come<br />

precedentemente accennato, tale stima è necessaria per mo<strong>dell</strong>izzare il processo<br />

<strong>di</strong> fotosintesi da parte del fitoplancton lungo la colonna d’acqua. Il valore <strong>di</strong><br />

PAR superficiale può essere ottenuto sia da dati a terra opportunamente<br />

interpolati che da sensori montati su satelliti orbitali (SeaWiFS) o geostazionari<br />

(Meteosat).<br />

Stime <strong>dell</strong>a produzione primaria dei mari toscani sono state effettuate in<br />

passato anche con meto<strong>di</strong> bio-ottici (Innamorati et al., 1995). Recentemente<br />

queste stime sono state effettuate anche utilizzando dati satellitari (Lazzara et<br />

al., 2008; Lazzara et al., 2010), il metodo adottato ha consentito <strong>di</strong> analizzare la<br />

<strong>di</strong>stribuzione spaziale e temporale <strong>dell</strong>a produzione primaria. Le possibilità <strong>di</strong><br />

miglioramento <strong>dell</strong>e stime <strong>dell</strong>a produzione primaria nei mari <strong>dell</strong>a toscana<br />

consistono nella possibilità <strong>di</strong> continuare ed approfon<strong>di</strong>re queste esperienze.<br />

Utilizzando come base <strong>di</strong> partenza le conoscenze su questi temi trattati<br />

all’interno del progetto MOMAR l’algoritmo <strong>di</strong> stima utilizzato potrà essere<br />

migliorato con l’intento <strong>di</strong> utilizzarlo come strumento pre-operativo.<br />

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