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Rapporto finale - Metodologie di Monitoraggio dell ... - Momar

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Pagina 31 <strong>di</strong> 36<br />

Se l’acquisizione <strong>di</strong> dati certi sullo stato ecologico marino è con<strong>di</strong>zione<br />

essenziale per procedere all’adozione <strong>di</strong> misure adeguate al conseguimento <strong>di</strong><br />

un buono stato ecologico, questa può tuttavia <strong>di</strong>mostrarsi non sufficiente per<br />

garantire il raggiungimento <strong>dell</strong>’obiettivo posto dal legislatore.<br />

Si pone infatti un altro problema legato alla necessaria con<strong>di</strong>visione <strong>dell</strong>e<br />

metodologie e dei criteri utilizzati per la raccolta dei dati al fine <strong>di</strong> assicurare la<br />

circolarità e l’integrazione <strong>di</strong> questi ultimi. La questione torva un possibile<br />

soluzione a livello <strong>di</strong> organizzazione gestione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> competenze<br />

basato sul mo<strong>dell</strong>o <strong>dell</strong>a rete <strong>dell</strong>e competenze e si risolve primariamente nella<br />

in<strong>di</strong>viduazione <strong>dell</strong>e autorità competenti a definire gli stessi programmi <strong>di</strong><br />

monitoraggio e a darne attuazione. Si è sottolineato in precedenza la<br />

molteplicità <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong> verifica e controllo continuo previsti per sod<strong>di</strong>sfare<br />

esigenze <strong>di</strong>versificate; abbiamo evidenziato come queste azioni siano<br />

pre<strong>di</strong>sposte da normative operanti ai vari livelli or<strong>di</strong>namentali e come possano<br />

essere condotte da organismi appartenenti a <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> governo.<br />

Nelle pagine precedenti è stato anche descritto il contesto nel quale la <strong>di</strong>rettiva<br />

2008/56 intende utilizzare i programmi <strong>di</strong> monitoraggio: un mo<strong>dell</strong>o <strong>di</strong><br />

governance che opera in un contesto ambientale nel quale l’ambiente marino si<br />

integra con la tutela e lo sviluppo <strong>dell</strong>e coste e che tende al coinvolgimento non<br />

solo <strong>dell</strong>e istituzioni competenti per la salvaguar<strong>di</strong>a del mare ma anche quelle<br />

che operano nella porzione <strong>di</strong> territorio riconducibile alla nozione <strong>di</strong> costa. I<br />

profili soggettivi <strong>dell</strong>e azioni <strong>di</strong> monitoraggio tendono <strong>di</strong> conseguenza a<br />

complicarsi.<br />

Nei singoli Stati membri occorre infatti in<strong>di</strong>viduare le istituzioni territoriali<br />

coinvolte, il ruolo che ad esse compete e gli organi che nei singoli contesti<br />

istituzionali si ritengono adeguati al compito <strong>di</strong> monitoraggio continuo,<br />

tenendo conto <strong>dell</strong>a compatibilità <strong>di</strong> queste scelte con le azioni <strong>di</strong> vigilanza e<br />

monitoraggio pre<strong>di</strong>sposte in attuazione <strong>dell</strong>e normative settoriali che sopra<br />

abbiamo in<strong>di</strong>viduato.<br />

Resta comunque che i programmi <strong>di</strong> monitoraggio gestiti dalla autorità ritenute<br />

competenti ai sensi <strong>dell</strong>a <strong>di</strong>rettiva 2008/56 devono raccordarsi con quelli<br />

pre<strong>di</strong>sposti ai sensi <strong>dell</strong>e normative settoriali, e gestiti da apparati<br />

amministrativi non sempre coincidenti. Un esempio può essere tornare utile.<br />

Per quanto attiene al monitoraggio nell’attività <strong>di</strong> prevenzione e tutela del mare<br />

dall’inquinamento provocato dal traffico marittimo <strong>dell</strong>e navi troviamo<br />

operanti a livello internazionale l’Organizzazione Internazionale Marittima<br />

(IMO), a livello europeo l’Infrastruttura per l’informazione territoriale nella<br />

Comunità (INSPIRE), e a livello nazionale il ministero <strong>dell</strong>e Infrastrutture e dei<br />

Trasporti attraverso il Comando Generale <strong>dell</strong>e Capitanerie <strong>di</strong> Porto e l’insieme<br />

degli uffici marittimi (Direzioni marittime, Capitanerie <strong>di</strong> Porto, Uffici<br />

Circondariali Marittimi, Uffici Locali Marittimi e le Delegazioni <strong>di</strong> spiaggia).<br />

Una molteplicità dunque <strong>di</strong> organismi le cui competenze non sempre appaiono<br />

<strong>di</strong> facile previsione e le cui azioni devono procedere secondo i principi <strong>dell</strong>a<br />

circolarità e compatibilità. Nel contesto generale prefigurato dalla <strong>di</strong>rettiva<br />

2008/56 le <strong>di</strong>fficoltà aumentano. Non si può ignorare infatti che, al <strong>di</strong> là<br />

<strong>dell</strong>’autorità istituzionalmente in<strong>di</strong>viduata ai sensi <strong>dell</strong>’art. 11, esistono <strong>di</strong>versi<br />

livelli organizzativi in cui si struttura l’intero sistema nazionale per sod<strong>di</strong>sfare

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