Il Giardino si riproduce - Studio Staff RU
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Capitolo 3 1981-1990<br />
venga a trovare”. Sentii e volli sentire che non <strong>si</strong> trattava solo di gentilezza formale e così<br />
feci, mi armai di coraggio e varcai la soglia dell’imperitura sede di via di S. Erasmo.<br />
Fu una giornata lunga già quella mia prima giornata a <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong>, incontrai<br />
Silvano ma conobbi anche Emanuele Di Castro e Giuseppe Carelli e dopo una manciata di<br />
giorni <strong>si</strong> concretizzò una proposta di collaborazione.<br />
In quegli stes<strong>si</strong> me<strong>si</strong> anche nella mia organizzazione concretizzavo risultati<br />
importanti, ero risultata vincitrice al concorso che mi apriva le porte alla carriera direttiva,<br />
stavo per conquistare ciò che tanti in quel contesto agognavano, il “potere di firma”, ma, al<br />
punto in cui ero, questi fatti avevano poca presa su di me e mi apparivano tardivi. Avevo<br />
maturato la convinzione che i miei sette anni di permanenza in quella realtà erano stati<br />
indubbiamente una grossa palestra profes<strong>si</strong>onale, senz’altro un’opportunità di<br />
compren<strong>si</strong>one dei meccanismi di funzionamento di una grande organizzazione, ma<br />
lasciavano anche l’amaro in bocca sulla pos<strong>si</strong>bilità di muovere, modificare, cambiare,<br />
incidere su regole e proces<strong>si</strong>.<br />
<strong>Il</strong> mio de<strong>si</strong>derio e il mio obiettivo, anche in quegli anni, erano poter offrire risposte<br />
alle e<strong>si</strong>genze di un’organizzazione, di poter contribuire alla costruzione di soluzioni, di<br />
misurarne l’impatto di efficacia, di misurarmi su ciò, di potermi confrontare come<br />
profes<strong>si</strong>onista in crescita all’interno di un gruppo di profes<strong>si</strong>onisti di pregio.<br />
Feci la mia scelta e <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong> diventò la mia seconda casa!<br />
Ricordo i miei primi colleghi di stanza, la vulcanica Mafalda Rovai e l’eterno<br />
compassato e un po’ enigmatico Gian Luca Biggio, i colleghi della stanza…in fondo, quelli<br />
dei progetti di Organizzazione con la rigorosa e sorridente Amedea Pennacchi e il<br />
<strong>si</strong>lenzioso e rifles<strong>si</strong>vo Elio Minerva. Le stanze dei partner, quella di Peppe con i mobili<br />
costruiti ed intar<strong>si</strong>ati da lui, quella di Emanuele tutto sommato più in ordine di quella di<br />
Silvano.<br />
Ricordo gli infis<strong>si</strong> della sede di via di S. Erasmo, sì gli infis<strong>si</strong> e le porte, da sempre<br />
gli stes<strong>si</strong>, che hanno re<strong>si</strong>stito alle nostre riunioni di progetto, alle riunioni tra partner che<br />
spandevano tra noi profes<strong>si</strong>onal un <strong>si</strong>lenzio in alcuni periodi inversamente proporzionale al<br />
volume delle loro voci.<br />
E poi ricordo i grandi progetti, le grandi commesse che catalizzavano l’energia di<br />
tutti senza eccezioni, per me<strong>si</strong>, alcuni per anni, come gli interventi in Alfa Romeo, in<br />
Finmeccanica, in Enichem, in Ital<strong>si</strong>der dopo la riapertura; l’impegno, la conquista ed il<br />
piacere di contribuire alla fase di progettazione oltre che alla loro realizzazione; gli incontri<br />
con i clienti, le giornate di formazione con Peppe e Walter Fogagnolo a Pomigliano d’Arco,<br />
sede dell’Alfa Sud; i gruppi di lavoro alla Nuova Ital<strong>si</strong>der di Bagnoli e il carisma<br />
dell’ingegner Mancinelli, Direttore di Stabilimento, per noi, anche in seguito, l’Ingegnere!<br />
Quello è stato il periodo in cui percepivo che stavo investendo a 360° sulla mia<br />
profes<strong>si</strong>onalità e mi sentivo un po’ come nel disegno n2 che, nella mia memoria, Silvano<br />
tracciava sulla lavagna a fogli mobili quando rifletteva sulla spirale di crescita della<br />
profes<strong>si</strong>onalità.