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Il Giardino si riproduce - Studio Staff RU

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221<br />

Capitolo 5 2001 - e Oltre<br />

Testimonianza di Anna Montanari<br />

Imprenditrice<br />

“A 25 anni, appena laureata, Silvano Del Lungo mi offrì la mia prima opportunità<br />

di lavoro.<br />

A 26 anni mi offrì di gestire la Bu<strong>si</strong>ness Unit Indagini Retributive.<br />

A 28 anni lasciai la sua azienda, <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong>.<br />

Lui ricorda che gli dis<strong>si</strong>: “Non condivido la sua gestione”. Io non ricordo, ma non<br />

mi stupisco di avergli detto quelle parole.<br />

Non mi stupisco, perché oggi, dopo 10 anni, sono un piccolo imprenditore.<br />

E’ la mia strada e mi fa felice. Mi piace decidere, mi piace rischiare, mi piace la<br />

libertà d’azione e mi piacciono anche le preoccupazioni e i pen<strong>si</strong>eri. Preferisco mille volte<br />

tutto questo alle vecchie <strong>si</strong>curezze di dipendente.<br />

A 26 anni questo di me ancora non lo sapevo.<br />

A 26 anni volevo cambiare il mondo, raddrizzarlo…e invece, buffo, ma poi per<br />

cambiare veramente tutto ho cambiato e raddrizzato me.<br />

<strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong> è l’azienda che Silvano Del lungo ha creato dal nulla.<br />

E’ la sua Azienda e lui è l’Imprenditore.<br />

Certo che non ero d’accordo con le sue modalità di gestione. Come potevo ?<br />

Io volevo decidere, cambiare le cose, fare meglio. Io lottavo per qualcosa che<br />

ritenevo giusto, ma la battaglia era sbagliata, perché io non ero l’Imprenditore…..e beh, non<br />

<strong>si</strong> fa l’Imprenditore nelle Aziende degli altri. Ci <strong>si</strong> assume rischi, preoccupazioni e pen<strong>si</strong>eri<br />

e <strong>si</strong> rischia in proprio.<br />

Oggi so dove quei primi pas<strong>si</strong>, quelle prime soddisfazioni, quelle prime battaglie<br />

dovevano portarmi e so che è stato in quegli anni che mi sono guadagnata <strong>si</strong>curezze e<br />

certezze su chi ero e che cosa potevo fare. Mi piacerebbe, un giorno, dare le stesse<br />

opportunità a qualcuno che arriva alla mia porta fresco di studi, con la voglia di spaccare il<br />

mondo, di ribaltarmi l’Azienda, di cambiare tutto.<br />

E spero che un giorno mi lasci dicendomi: “Non sono d’accordo. Non la penso<br />

come lei. Voglio fare di testa mia”<br />

A quel punto saprò di aver fatto qualcosa di veramente buono e di aver aiutato un<br />

nuovo progetto, una nuova pas<strong>si</strong>one, magari un nuovo piccolo Imprenditore a nascere.”<br />

La ringrazio per avermi telefonato e per avermi chiesto di scrivere qualcosa. Lei<br />

mi ha fatto riflettere.<br />

Si senta libero di usare o non usare quello che ho scritto. Più che del libro mi<br />

importa che queste parole le legga lei.<br />

Sono in ritardo, ma la ringrazio oggi per quei 3 anni e per essere stato il primo a<br />

credere in me.<br />

Con affetto<br />

Anna

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