06.01.2013 Views

Il Giardino si riproduce - Studio Staff RU

Il Giardino si riproduce - Studio Staff RU

Il Giardino si riproduce - Studio Staff RU

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

179<br />

Capitolo 4 1991-2000<br />

Testimonianza di Annino Tudini<br />

Esperto di Formazione presso l’Univer<strong>si</strong>tà LUISS<br />

COME UN INCONTRO CASUALE SI RIVELO’ DI GRANDE IMPATTO E PROFICUO<br />

Incontrai <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong> intorno al 1995, la prima volta. Ricordo bene che non me<br />

l’ero andato a cercare io. L’avevo ereditato in<strong>si</strong>eme con il filone di attività formative<br />

destinate ai Quadri Eni. Come a volte succedeva quando <strong>si</strong> generava un vuoto<br />

nell’organizzazione e <strong>si</strong> procedeva ad uno dimagrimento della staff. L’area più pros<strong>si</strong>ma era<br />

pressata perché <strong>si</strong> facesse carico delle attività lasciate sguarnite. Mi occupavo all’epoca,<br />

primi anni ’90, di formazione “istituzionale” rivolta ai dirigenti del Gruppo Eni. <strong>Il</strong> modello<br />

implementato era espres<strong>si</strong>one di quella cultura d’impresa originata dal pen<strong>si</strong>ero e dalla<br />

volontà di E. Mattei e di quella cultura <strong>si</strong> celebravano i riti per consolidarne i tratti. <strong>Il</strong><br />

servizio al paese Italia fondava e improntava i connotati culturali di un’impresa della quale<br />

<strong>si</strong> curava l’identità e <strong>si</strong> incoraggiavano i comportamenti che ne segnavano l’appartenenza.<br />

Robustezza dell’apparato tecnologico, iniziativa e capacità di realizzazione, dedizione alla<br />

mis<strong>si</strong>one ne erano la manifestazione distintiva. Tecnica e buon comando dunque, ingranati<br />

da una forte competenza di ingegneria e di gestione dei progetti.<br />

Anni di cambiamento però, obbligato dalla trasformazione dell’Ente di Stato in<br />

Società per Azioni. Tutto doveva mutare, <strong>si</strong> diceva, con la privatizzazione. E<br />

principalmente, come orientamento di base a indirizzare e muovere l’organizzazione<br />

sarebbe subentrato il mercato.<br />

Chi ha avuto esperienza di fenomeni eccezionali, prendiamo un terremoto, ha<br />

potuto notare come le persone coinvolte <strong>si</strong>ano indotte a comportamenti molto più<br />

nettamente definiti rispetto agli abituali. Risultano esaltati i tratti più salienti della<br />

personalità, po<strong>si</strong>tivi e negativi. Anche se per pochi istanti ognuno <strong>si</strong> scopre solo a<br />

fronteggiare gli eventi e perciò <strong>si</strong> riduce dove la propria salvezza diventa l’imperativo<br />

urgente da soddisfare. Più nulla è poi come prima, una volta che, cessato lo spasmo, ci <strong>si</strong><br />

accinge a ripristinare le abitudini quotidiane. Ci <strong>si</strong> accorge presto che la trama delle<br />

relazioni che a mano a mano prendono corpo non passano più per i nodi che<br />

tradizionalmente intrecciavano quelle abituali. I vecchi nodi <strong>si</strong> rivelano di inciampo. Ne<br />

servono di nuovi diversamente annodati. Cosa non sempre facile perché quelli vecchi sono<br />

comunque lì, difficili da sciogliere quanto non inestricabili. I comportamenti che vengono<br />

mes<strong>si</strong> in atto, conte<strong>si</strong> tra motivazioni antiche e istanze moderne, risultano spesso non<br />

allineati con il nuovo corso. A volte intralciano la costruzione dei rapporti nuovi tra le<br />

persone, a volte addirittura <strong>si</strong> rivelano distruttivi e prima di tutto per chi li mette in campo.<br />

Di esempi se ne potrebbero portare in abbondanza.<br />

La <strong>si</strong>tuazione che <strong>si</strong> era venuta a creare metteva in discus<strong>si</strong>one le strutture organizzative<br />

e<strong>si</strong>stenti e chiedeva la messa in mora dei fondamenti culturali sui quali esse poggiavano.<br />

L’organizzazione doveva cercare altre strade per affermar<strong>si</strong>.<br />

Parole comuni come servizio al paese, utilità pubblica furono sostituite da altre:<br />

efficienza, competizione, fattori di successo, redditività, azionisti…il mercato appunto.<br />

Fedeltà, consuetudine, non facevano più premio. Si puntava sui risultati per sorreggere le<br />

carriere.<br />

A rendere più difficoltoso l’approccio al nuovo ci fu la contemporanea<br />

cancellazione delle politiche di gestione e sviluppo del personale prima di allora in vigore.<br />

Non <strong>si</strong> trattava semplicemente di sostituzione o trasformazione dei modelli prima e<strong>si</strong>stenti<br />

quanto piuttosto di cambio di paradigma. Nella nuova organizzazione <strong>si</strong> ragionava per

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!