Il Giardino si riproduce - Studio Staff RU
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<strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong>: quaranta anni di consulenze in un’Italia che cambia<br />
Testimonianza di Mario Gianandrea<br />
Amministratore Delegato in CO<strong>RU</strong>S S.r.l.-Impact Italia<br />
Ho iniziato a lavorare nello <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong> a metà marzo 1971. Avevo poco più di 23<br />
anni, ed era il mio primo lavoro. Tranne che per una breve parente<strong>si</strong> aziendale, ho sempre<br />
fatto il consulente, e da allora non mi è mai più capitato di poter fare esperienze così<br />
intense, innovative e coraggiose, e in modo così concentrato, come mi accadde nei magici<br />
sei anni che trascor<strong>si</strong> lì.<br />
Uno studio piccolo, 50 mq o poco più, un ingresso con la scrivania di Maria<br />
Teresa (amministrazione e segreteria), una stanza con lo spazio appena giusto per la<br />
scrivania di Emanuele, la stanza di Silvano che serve anche da sala riunioni. Una stanzetta<br />
per i giovani: per Peppe Carelli, Albertina Del Lungo e per me.<br />
Una macchina da scrivere, un paio di telefoni. Carta e penna. E molte idee, e<br />
poca timidezza, anzi, una gran voglia di rischiare. E’ mia convinzione, ancora oggi, che da<br />
questo piccolo studio <strong>si</strong>ano nati e <strong>si</strong> <strong>si</strong>ano sviluppati alcuni tra i lavori più audaci ed<br />
innovativi in tema di sviluppo organizzativo in Italia.<br />
Dopo due settimane di lettura di documentazione interna e di studio di un<br />
indimenticabile libro sull'anali<strong>si</strong> e clas<strong>si</strong>ficazione delle po<strong>si</strong>zioni lavorative basato sulla<br />
misurazione del "tempo di autonomia" (qualcuno ricorda il mitico Elliot Jacques?), con la<br />
supervi<strong>si</strong>one del caro Giancarlo Ambro<strong>si</strong>ni vengo spedito a Genova a far parte del gruppo<br />
di lavoro presso la Società Italiana Impianti. <strong>Il</strong> senso del progetto: costruire il <strong>si</strong>stema di<br />
crescita profes<strong>si</strong>onale all'interno di questa grande società di progettazione (era anche<br />
l'azienda in cui Paolo Villaggio - che ci aveva lavorato fino all'anno prima, ha tratto<br />
ispirazione per i suoi celebri personaggi). E così fino alla fine dell'anno partecipo alla<br />
costruzione di uno dei progetti <strong>si</strong>mbolo delle relazioni industriali di quel periodo. Per<br />
capire, un progetto che viene discusso e confrontato tra la FIOM di Bruno Trentin e la<br />
Direzione Relazioni Industriali dell'IRI di Giuseppe Glisenti.<br />
I miei compiti: interviste, stesura e discus<strong>si</strong>one delle declaratorie per livelli di area<br />
profes<strong>si</strong>onale, costruzione delle curve della dinamica retributiva. Ricordo ancora una<br />
riunione ad alto livello all'IRI, dove tutti <strong>si</strong> mostrano molto interessati a capire i miei grafici<br />
colorati fatti a mano, annuiscono ed approvano, con<strong>si</strong>derazioni e commenti. Io invece, che<br />
mi sono accorto di aver invertito ascissa e ordinata nei grafici dell'area Amministrazione e<br />
Acquisti, sudo freddo. Non se ne accorge nessuno, e viene presa una qualche deci<strong>si</strong>one per<br />
il succes<strong>si</strong>vo incontro con il <strong>si</strong>ndacato, che va benis<strong>si</strong>mo.....<br />
Alla fine del 1971, <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong> entra a far parte dell’equipe di una grande ricerca<br />
condotta a livello nazionale, che ha l’obiettivo di verificare la pos<strong>si</strong>bilità di ripensare<br />
l’organizzazione del lavoro riducendone <strong>si</strong>gnificativamente l’impronta parcellare. La<br />
ricerca è coordinata da Luciano Gallino: quattro gruppi di lavoro in quattro grandi<br />
stabilimenti metalmeccanici.<br />
E così ho passato un anno in due diverse realtà di fabbrica, scoprendone<br />
organizzazione e sentimenti, le profes<strong>si</strong>oni e le gerarchie operaie, i percor<strong>si</strong> di crescita<br />
profes<strong>si</strong>onale; ma anche le dinamiche <strong>si</strong>ndacali, le riunioni con i capi che stavano perdendo<br />
il loro potere e ruolo, la crescita vertiginosa dell’importanza delle direzioni del personale.<br />
I turni, la misurazione dei tempi. La catena di montaggio e la parcellizzazione del<br />
lavoro visti da vicino. E le discus<strong>si</strong>oni ed il confronto negli incontri con i delegati ed i<br />
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