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Il Giardino si riproduce - Studio Staff RU

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Maurizio Bussolo<br />

Silvestro Capitanio<br />

Rocco Failla<br />

Umberto Paniccia<br />

Lo <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong>.<br />

49<br />

Capitolo 2 1971-1980<br />

Committenti<br />

Amedea Pennacchi<br />

Mario Picardi<br />

Franco Porrari<br />

Carlo Sampietro<br />

Testimonianza di Maurizio Bussolo<br />

Con<strong>si</strong>gliere Delegato FINPORTO di GENOVA S.p.A.<br />

Ero giovane bor<strong>si</strong>sta dell’Univer<strong>si</strong>tà di Genova, Silvana ed io stavamo per<br />

sposarci, e in quel periodo ho avuto il mio primo incontro, peraltro inconsapevole, con lo<br />

<strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong> a quell’epoca incaricato di una mega selezione a livello nazionale.<br />

L’Intere<strong>si</strong>nd, l’Associazione Sindacale delle Aziende IRI,aveva pubblicato un<br />

annuncio sui maggiori quotidiani per assumere dei giovani laureati, era stata una iniziativa<br />

del Pre<strong>si</strong>dente Giuseppe Glisenti che aveva voluto con questa procedura evitare il<br />

malcostume del clientelismo, allora imperante.<br />

Le risposte erano state più di mille e quindi lo <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong> era stato incaricato di<br />

fare una drastica selezione attraverso batterie di test per arrivare ad un gruppo ristretto di 50<br />

candidati per arrivare infine a 15 assunzioni. Quella dei test non era proprio una novità<br />

assoluta, ma allora “puzzava” molto di “americanata”.<br />

Ho saputo molto tempo dopo che il consulente per la selezione era lo <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong><br />

e del quale allora non conoscevo nemmeno l’e<strong>si</strong>stenza, ma quell’incontro, quella selezione,<br />

per me era stato molto importante, infatti ero riuscito ad entrare nei 50 che sarebbero andati<br />

a colloquio con una speciale commis<strong>si</strong>one selezionatrice ed infine ad essere assunto.<br />

Sono così entrato nel mondo delle Partecipazioni Statali, che a Genova volevano<br />

dire molto, erano forse l’unica strada per chi non aveva alle spalle una famiglia forte.<br />

E’ cambiata/cominciata la nostra vita, ci <strong>si</strong>amo sposati ed avevo un “buon posto”,<br />

come <strong>si</strong> diceva allora. Dopo poco più di un anno abbiamo avuto un figlio, e lo <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong><br />

è stato incaricato di fare una selezione tradizionale per assumere 6 “analisti organizzativi”<br />

all’Italimpianti.<br />

Con una grande fatica, scavalcando il Direttore Generale e rivolgendomi<br />

direttamente al Pre<strong>si</strong>dente, ottengo dall’Inter<strong>si</strong>nd il nulla osta per partecipare a questa<br />

selezione, e ce la faccio, vengo assunto.<br />

Si tratta di realizzare il “Piano Profes<strong>si</strong>onale” che per accordo <strong>si</strong>ndacale già<br />

sottoscritto, doveva dare vita ad un nuovo <strong>si</strong>stema di inquadramento del personale che<br />

superasse il <strong>si</strong>stema della job evaluation e <strong>si</strong> basasse sul concetto di “profes<strong>si</strong>onalità”. Detta<br />

così e a distanza di tanti anni sembra una cosa semplice, ma allora era la nuova frontiera<br />

delle relazioni <strong>si</strong>ndacali e ci <strong>si</strong> muoveva su un terreno sconosciuto e per molti ver<strong>si</strong> infido,<br />

per dirla tutta <strong>si</strong> era venduta la pelle dell’orso senza averlo ancora preso.<br />

Lo <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong> aveva avuto l’incarico di selezionarci, formarci e addestrarci per<br />

progettare, realizzare e gestire il nuovo “Piano Profes<strong>si</strong>onale”.<br />

Inizialmente ci <strong>si</strong>amo chiu<strong>si</strong> per due settimane in un albergo di Santa Margherita<br />

per un T:Group (gruppo di training), una tecnica allora ancora usata e poi abbandonata, che<br />

doveva servire a creare una squadra motivata e coesa.

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