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Il Giardino si riproduce - Studio Staff RU

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71<br />

Capitolo 2 1971-1980<br />

approccio assolutamente innovativo, il principio di “time span of discretion” di Elliot<br />

Jaques. Idea brillante ad un livello teorico, ma qua<strong>si</strong> impos<strong>si</strong>bile da tradurre in<br />

strumentazione pratica. Stop, marcia indietro, tutto da rifare. <strong>Il</strong> gruppo sbanda, emergono<br />

ten<strong>si</strong>oni, sono disorientato. Arriva Silvano, ricompatta le fila, rimotiva il gruppo ed i<br />

<strong>si</strong>ngoli.<br />

E soprattutto fa emergere quanto di buono abbiamo fin lì prodotto: nei pochi me<strong>si</strong><br />

di sperimentazione avevamo potuto conoscere in profondità l’azienda, stabilito relazioni e<br />

capito cosa <strong>si</strong>gnificasse per le persone quel concetto di “profes<strong>si</strong>onalità”, di cui tutti<br />

parlavano ma che pochi davvero afferravano. È ancora Silvano Del Lungo il catalizzatore,<br />

stimola, porta le sue esperienze, ascolta la massa di esperienze che abbiamo raccolto e le<br />

nostre ipote<strong>si</strong>, e concettualizza. È stato importante il confronto tra i suoi modelli<br />

interpretativi e le idee che il gruppo produceva con il lavoro sul campo. Ricordo ancora<br />

con chiarezza il suo racconto del caso dell’operaio di acciaieria che osserva il colore della<br />

fu<strong>si</strong>one e decide quale palata di additivo aggiungere; o l’esempio del norcino che con le<br />

mani “sente” l’impasto di carni e spezie per fare il salame.<br />

Un po’ alla volta il quadro <strong>si</strong> compone, <strong>si</strong> definiscono le nuove linee di<br />

impostazione del “Piano Profes<strong>si</strong>onale”. Da lì in poi sarà un lungo e complesso lavoro di<br />

traduzione dei principi in strumenti, declaratorie, famiglie profes<strong>si</strong>onali, livelli di<br />

inquadramento e retributivi, meccanismi di attuazione, attraverso interviste a tappeto,<br />

confronti e discus<strong>si</strong>oni al nostro interno e con il responsabile del personale, Giovanni<br />

Cattaneo, cui spetta l’acrobatico compito di confrontare il lavoro in progress con la<br />

direzione.<br />

È stata un’esperienza unica, densa, sfidante; una fondamentale scuola di crescita<br />

profes<strong>si</strong>onale e personale, certamente per me, ma credo anche per gli amici del gruppo; ho<br />

imparato il mestiere e posto le ba<strong>si</strong> per la succes<strong>si</strong>va crescita.<br />

È stato il mio imprinting; il mio Maestro Silvano Del Lungo e i suoi colleghi dello <strong>Studio</strong><br />

<strong>Staff</strong>.<br />

<strong>Il</strong> premio<br />

Ottobre 1971; <strong>si</strong>amo rilassati. <strong>Il</strong> 2 ottobre è stato <strong>si</strong>glato l’accordo <strong>si</strong>ndacale che<br />

sancisce l’introduzione del Piano Profes<strong>si</strong>onale. La parte divertente, progettuale e creativa<br />

del lavoro è terminata. Ora ci toccherà attuare il piano e fare gestione. Qualcuno se ne andrà<br />

presto, altri qualche anno dopo. Un pomeriggio ci passa a salutare Barbagelata, il direttore:<br />

“ragazzi, ho un premio per voi; un viaggio di andata e ritorno per Tokyo”. Per una<br />

settimana, per una persona. Come <strong>si</strong> può fare? È indivi<strong>si</strong>bile! Perples<strong>si</strong>tà, commenti e…<br />

passa la proposta di giocarselo tirando a sorte, con il <strong>si</strong>stema dei bigliettini. Arbitro<br />

imparziale Silvano Del Lungo, quel giorno lì presente. Facciamo un’estrazione di prova,<br />

per vedere se può funzionare: funziona, e viene estratto il mio nome!<br />

All’estrazione vera c’è un po’ di ten<strong>si</strong>one: esce di nuovo il mio nome! Commenti e<br />

battute feroci. Quattro giorni dopo parto per il Giappone, da solo.<br />

Succederanno ancora tante cose, la collaborazione con lo <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong> sarà più volte<br />

ripresa, conoscerò Peppe, Emanuele, Gianandrea.<br />

Ma quell’anno rimane unico, irripetibile.<br />

Mario Bonometto

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