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Il Giardino si riproduce - Studio Staff RU

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<strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong>: quaranta anni di consulenze in un’Italia che cambia<br />

CAPITOLO 4<br />

1991-2000<br />

IL PASSAGGIO GENERAZIONALE<br />

Internet Time<br />

Passaggio generazionale<br />

152<br />

Storia contata da Emanuele Di Castro<br />

Socio fondatore <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong><br />

Nella storia di un’azienda è una tappa con un duplice <strong>si</strong>gnificato, spesso frainteso,<br />

che provo a decodificare.<br />

Nell’accezione più letterale e conosciuta è il passaggio di responsabilità e potere<br />

da una generazione all’altra nell’ambito della stessa Proprietà: dai genitori, per lo più il<br />

padre, al figlio o più figli, uomini o donne che <strong>si</strong>ano, oppure parenti.<br />

Nell’altra accezione denota il passaggio di poteri e responsabilità dalla Proprietà al<br />

Management, spesso identificato con una generazione più giovane e preparata.<br />

In <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong> il problema <strong>si</strong> pone all’attenzione circa 20 anni dopo l’inizio della<br />

sua attività, dopo un evento anticipatore del problema, verificato<strong>si</strong> qualche anno prima, con<br />

l’ingresso di Dario Salerni come consulente ma anche direttore che chiede di distinguere<br />

chiaramente poteri della Proprietà rispetto al Management, quali strategie devono essere<br />

legittimate e formalizzate come un valore condiviso dai due attori e quali devono<br />

con<strong>si</strong>derar<strong>si</strong> re<strong>si</strong>duali a carattere personale: il problema, dibattuto con toni acce<strong>si</strong> e<br />

ultimativi, non a caso <strong>si</strong> colloca in un periodo storico in cui l’attività di consulenza<br />

direzionale sta lentamente approdando ad attività di servizi ed il problema del controllo e<br />

governo dell’impresa diventa più pressante sul piano della qualità delle prestazioni erogate<br />

e dei ritorni sull’investimento, personale e societario.<br />

Circa 20 anni dopo dalla nascita avviene l’incontro tra <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong> e SHL, una<br />

multinazionale che rappresenta la migliore esemplificazione di come progettare e gestire il<br />

passaggio generazionale da due soci fondatori ad una serie di società sus<strong>si</strong>diarie presenti in<br />

tutto il mondo in cui l’impronta scientifica, profes<strong>si</strong>onale e societaria vuole dimostrare che<br />

l’investimento nelle conoscenze e nella pratica profes<strong>si</strong>onale può (o deve?) camminare<br />

parallelamente allo svolgimento di un ruolo e responsabilità imprenditoriale, quando il<br />

passaggio generazionale comincia a diventare un problema urgente e non dilazionabile.<br />

Un passaggio difficile, con cui <strong>Studio</strong> <strong>Staff</strong> <strong>si</strong> è misurato, con risultati non sempre<br />

soddisfacenti e che hanno coinvolto alcune figure di rilievo che hanno segnato e segnano<br />

questa storia: Giuseppe Carelli, Renato Cannella, Dario Zanchi, Marco Caru<strong>si</strong>, Sara Del<br />

Lungo e altri meno impegnati in questa sfida.<br />

D’altronde il passaggio generazionale, nella sua duplice accezione, rappresenta<br />

una difficile sfida e non a caso oltre il 50% delle aziende non riesce ad arrivare e<br />

consolidar<strong>si</strong> in una seconda generazione.<br />

Per via del conflitto affettivo tra padri e figli che <strong>si</strong> sfaccetta in tanti microconflitti<br />

di potere, di esperienze ed interes<strong>si</strong>, di vissuti familiari, di scelte d’indirizzo, di tran<strong>si</strong>zione<br />

spesso più dichiarata che concretamente realizzata: la delega non sempre è un processo

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