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atti del Convegno internazionale, Firenze, 16-17 ... - ICCU - Sbn

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100<br />

Bernard Smith<br />

fia, documenti e manoscritti storici. Noi dobbiamo saper partire da<br />

quanto è già stato fatto.<br />

Gli esperti hanno poi identificato una serie di problemi che limitano<br />

il potenziale di queste risorse. Il primo ostacolo è dato dal<br />

carattere frammentario degli approcci. Anche se ampiamente diffuse,<br />

le <strong>atti</strong>vità di digitalizzazione sono molto frammentate, perché<br />

variano secondo gli strumenti e i meccanismi previsti dalle politiche<br />

adottate dai singoli Stati membri. Inoltre, finché non avremo<br />

un quadro chiaro, a livello europeo, di quali contenuti culturali siano<br />

già stati digitalizzati e in base a quali criteri di selezione, gli sforzi<br />

e gli investimenti non potranno che duplicarsi.<br />

Il secondo ostacolo è l’obsolescenza. Digitalizzare è un esercizio<br />

costoso, richiede grandi investimenti, di solito pubblici. Si tratta<br />

di investimenti rischiosi, perché le tecnologie e gli standard adottati<br />

possono rivelarsi inadeguati e produrre risorse presto obsolete, o<br />

su cui è spesso necessario investire ancora, a pochi anni di distanza.<br />

Il terzo ostacolo è la mancanza di modi di accesso semplici e<br />

comuni per i cittadini. A livello nazionale ed europeo, l’accesso dei<br />

cittadini alle risorse è compromesso dalla mancanza di metodi e<br />

standard tecnici comuni, come anche dal mancato sostegno alle<br />

pratiche di accesso multilingue.<br />

Il quarto ostacolo è la proprietà intellettuale. Nel mondo dei<br />

contenuti digitalizzati, le parti in causa (primi proprietari, intermediari<br />

e utenti finali) hanno interessi diversi e tutti legittimi. La diversità<br />

<strong>del</strong>le esigenze va riconosciuta, e va trovato il giusto equilibrio.<br />

Bisogna capire quali soluzioni sono possibili per la gestione<br />

dei diritti, e bisogna applicarle, se vogliamo che le <strong>atti</strong>vità <strong>del</strong> settore<br />

culturale siano economicamente sostenibili nel tempo.<br />

Il quinto ostacolo è la mancanza di sinergia tra i programmi culturali<br />

e quelli per le nuove tecnologie; il sesto concerne le difficoltà<br />

ad ottimizzare gli investimenti e il lavoro <strong>del</strong>le istituzioni. Sappiamo<br />

tutti che digitalizzare richiede alle singole istituzioni <strong>del</strong>la memoria<br />

azioni costose, di lunga durata e tecnicamente impegnative. I<br />

nostri programmi di ricerca possono contribuire a sviluppare soluzioni<br />

nuove, migliori dal punto di vista dei costi; possono sostenere<br />

le nostre istituzioni ad acquisire nuove competenze e adottare<br />

nuove pratiche.<br />

Ma torniamo al problema <strong>del</strong>la digitalizzazione e alle azioni più<br />

importanti sviluppate in ambito europeo.

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