atti del Convegno internazionale, Firenze, 16-17 ... - ICCU - Sbn
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Politiche europee e conservazione dei beni culturali digitali 93<br />
che gli addetti ai lavori fanno continuamente i conti con un insieme<br />
di problemi tra loro intrecciati, di stima dei beni, selezione e<br />
costi. Inoltre, le aziende televisive e radiofoniche stanno ancora<br />
tentando di capire come utilizzare le nuove tecnologie per trasmettere,<br />
o ri-trasmettere, i materiali storici di cui dispongono. Dovranno<br />
imparare a sfruttare meglio le più recenti applicazioni per la gestione<br />
dei contenuti e i nuovi strumenti informatici per l’indicizzazione,<br />
il tagging, l’estrazione dei dati, ecc. Dovranno anche sviluppare<br />
una strategia per conservare i propri archivi digitali nel<br />
lungo periodo, strategia che dovrà essere strettamente legata a scelte<br />
per la fornitura di nuovi servizi. Dovranno imparare a sfruttare<br />
completamente i propri archivi, anziché concentrare l’attenzione su<br />
piccole porzioni di contenuto. Infine, nei prossimi anni, le aziende<br />
televisive e radiofoniche dovranno digerire un cambiamento <strong>del</strong><br />
loro mandato come servizio pubblico, una revisione <strong>del</strong> regime di<br />
finanziamento e, senza dubbio, dovranno fare i conti con nuovi<br />
mo<strong>del</strong>li di partenariato pubblico e privato.<br />
Nella situazione in cui siamo, più mettiamo a fuoco le scommesse<br />
e i problemi che abbiamo davanti, più questi si ingrandiscono.<br />
Spero comunque che l’esempio appena illustrato vi faccia intuire<br />
qualcosa <strong>del</strong>la logica che seguiamo nel finanziare la ricerca, e<br />
spero che molti di voi si sentano solidali con il mondo degli archivi<br />
televisivi e radiofonici e con le sfide che essi affrontano. In futuro,<br />
dovremo concentrarci sempre più su obiettivi specifici e dotati di<br />
significativo valore aggiunto europeo, intervenendo sugli investimenti<br />
già predisposti dai singoli Stati membri. Dovremo anche capire<br />
come produrre benefici quantificabili e di lunga durata di carattere<br />
istituzionale e commerciale, e come istituire in Europa centri<br />
di eccellenza di tenore mondiale.<br />
Ma forse sto correndo troppo e dovrei invece entrare nello specifico<br />
<strong>del</strong>le iniziative di sostegno tecnologico al patrimonio culturale,<br />
che la Commissione europea ha messo in campo nel corso degli<br />
ultimi quattro o cinque anni. Torniamo allora indietro nel tempo,<br />
al 1998, e ripartiamo dai programmi di ricerca.<br />
IL PATRIMONIO CULTURALE NEL PRECEDENTE PROGRAMMA TSI<br />
(1998-2002)<br />
In passato, le questioni inerenti al patrimonio culturale erano affrontate<br />
in una sezione specifica <strong>del</strong> programma Tsi (sulle tecnologie<br />
<strong>del</strong>la società <strong>del</strong>l’informazione) - la sezione “contenuti e stru-