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atti del Convegno internazionale, Firenze, 16-17 ... - ICCU - Sbn

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Politiche europee e conservazione dei beni culturali digitali 91<br />

lo via Internet). Le reti non sono congestionate, anche se il periodo<br />

di latenza <strong>del</strong>le transizioni potrebbe essere ridotto (ad aprile 2001,<br />

l’impiego medio di una <strong>del</strong>le principali dorsali a lunga percorrenza<br />

era appena al 10%). In questo contesto, è stato interessante leggere<br />

la lista redatta dal North American Network Operators Group sulle<br />

principali cause di malfunzionamento <strong>del</strong>le reti. Le prime quattro<br />

cause indicate erano “gli errori dei tecnici, i salti di corrente, le interruzioni<br />

dei collegamenti e i guasti agli hardware”. Infine, Internet<br />

ha conosciuto solo due applicazioni davvero “killer”, la posta<br />

elettronica e il browser di rete, e se l’è cavata bene anche senza la<br />

terza - sebbene ci sia già chi immagina che dalla metafora <strong>del</strong> “cerca/trova/ottieni”<br />

potrebbe nascere la prossima.<br />

D’altro canto, non possiamo ignorare i 600 milioni di utenti di<br />

Internet nel mondo, il fatto che questa stessa cifra continua a crescere<br />

a un buon tasso annuo <strong>del</strong> 10%, o che le principali aziende<br />

<strong>del</strong> mercato di Internet continuano a dichiararsi in forte crescita.<br />

Né si può ignorare il dato di eBay (un sito web), che pubblica oggi<br />

più annunci pubblicitari di tutti i quotidiani americani messi insieme,<br />

o quello di Amazon.com, al primo posto nelle classifiche di<br />

gradimento dei consumatori (per tutte le marche e tutti i prodotti).<br />

I consumatori riservano a Internet il 13% <strong>del</strong>la spesa in consumi<br />

mediatici, contro un misero 8% per quotidiani e riviste, e quella di<br />

Internet è l’unica voce di spesa, all’interno di questa categoria di<br />

consumi, che continui a crescere. Qualcuno, poi, ha recentemente<br />

fatto notare che in un mercato nel quale i clienti <strong>atti</strong>vi di Amazon.com<br />

sono stati fin qui solo uno 0.5% dei 600 milioni di utenti<br />

di Internet, il margine per confidare in un futuro di crescita economica<br />

per il “mondo digitale” è piuttosto elevato.<br />

Devo ammettere di non essere in grado di interpretare a pieno i<br />

dati e le cifre pubblicati ogni giorno sulle riviste di settore e di finanza,<br />

ma persino una persona con la mia scarsa preparazione intuisce,<br />

con ogni evidenza, che l’infrastruttura e la connettività di<br />

rete non sono dove dovrebbero essere. È inf<strong>atti</strong> ormai chiaro che,<br />

in futuro, i guadagni e profitti migliori proverranno dalle zone attualmente<br />

marginali <strong>del</strong>la rete. Ed è proprio lì, che oggi troviamo<br />

una sorta di biblioteca globale dotata di oltre 4 miliardi di pagine<br />

accessibili al pubblico e di centinaia di miliardi (550 miliardi) di documenti<br />

“profondi”. Una biblioteca globale dal contenuto culturale<br />

in crescita continua. Tutto questo va ad aggiungersi ai 500 milioni<br />

di dispositivi di accesso già connessi a Internet - una quantità che<br />

secondo qualcuno raggiungerà nel 2010 una cifra compresa tra i 5

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