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atti del Convegno internazionale, Firenze, 16-17 ... - ICCU - Sbn

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Archivi televisivi: il futuro non è ancora cominciato 53<br />

di materiali raccolti. Con all’inizio 60 collaboratori in tutto avviai il<br />

corso <strong>del</strong>la riforma che fu anche subito apprezzato a livello <strong>internazionale</strong>.<br />

Per questa via abbiamo in un certo modo reso possibile<br />

la nostra fase di crescita, proprio con l’aver indicato all’azienda che<br />

un buon archivio televisivo non soltanto eleva la qualità dei programmi<br />

ma esercita anche - con il metodo <strong>del</strong> riciclaggio - un’azione<br />

di contenimento sui costi di produzione. Di continuo venivano<br />

i valutatori a esaminare il nostro lavoro. Alla fine ricorreva<br />

sempre la stessa frase: questo archivio è un esempio di come si può<br />

risparmiare sui costi con investimenti supplementari mentre cresce<br />

la qualità dei programmi. Quel che in tutti questi anni non è riuscito<br />

riguarda quel complesso di argomenti legati a una nostra “apertura<br />

verso l’esterno”. In primo luogo erano i vecchi fondi non<br />

sfruttati a rappresentare un grande ostacolo. A ciò si aggiunge la<br />

tutela dei dati: ci viene continuamente domandato perché non è<br />

accessibile al pubblico almeno il nostro uso <strong>del</strong> computer. Ma noi<br />

dobbiamo proteggere anche i dati personali, le informazioni sul<br />

materiale non ancora andato in onda e quindi la tutela <strong>del</strong> segreto<br />

redazionale. A tutto questo si aggiunge quell’insieme vasto di problemi<br />

legato alla digitalizzazione. La qualità <strong>del</strong>le trasmissioni non<br />

può essere assicurata per più di un mese anche nella newsroom. E<br />

poi continuano a nascere nastri su supporto analogico e per poterci<br />

intervenire bisogna di nuovo ricorrere alla digitalizzazione. La parola<br />

magica è: riduzione dei dati e key frames (indicatori/parametri<br />

chiave). Da più di tre anni forniamo le cosiddette strisce di immagini<br />

per i notiziari e i documentari. Si tratta di un primo avvicinamento<br />

visivo al contenuto <strong>del</strong>la trasmissione e impegna capacità<br />

digitali così contenute da poterci consentire di portare all’esterno<br />

questo tipo di informazioni specializzate. Purché si possano vincere<br />

gli ostacoli di ordine giuridico prima illustrati.<br />

L’archivio televisivo Orf ha accelerato da anni la cooperazione<br />

<strong>internazionale</strong>. Appartengo da 13 anni alla presidenza <strong>del</strong>la Federazione<br />

<strong>internazionale</strong> degli archivi <strong>del</strong>la televisione (Fiat/Ifta), sono<br />

stato per quattro anni il presidente e oggi il vice presidente di<br />

questa associazione <strong>internazionale</strong>. Al suo interno ci occupiamo da<br />

tempo dei temi affrontati in questo convegno. Dunque i nostri istituti<br />

devono apprezzare sempre più la pressione <strong>del</strong> pubblico che<br />

va in quella direzione: perché gli archivi televisivi sono aperti solo a<br />

chi lavora nella televisione?

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