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atti del Convegno internazionale, Firenze, 16-17 ... - ICCU - Sbn

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Politiche europee e conservazione dei beni culturali digitali 125<br />

zione geografica, ecc.. In generale, c’è una maggiore attenzione a<br />

strutturare le ricerche sui temi <strong>del</strong>la cattura dei dati e registrazioni<br />

sul campo (in particolare per le tipologie più difficili di siti e manuf<strong>atti</strong>),<br />

<strong>del</strong>la organizzazione dei dati, ricostruzione e visualizzazione<br />

virtuali, possibilmente con un occhio allo sviluppo degli standard.<br />

Continua il lavoro sulle visite in loco, un versante sul quale ci si aspetta<br />

ormai molto, dall’imminente entrata in scena di nuove tecnologie<br />

mobili (3G, wi-fi, ecc.). Le sfide principali sono: come<br />

sfruttare a pieno le nuove funzionalità mobili e quelle in loco (ad<br />

esempio, cellulari con navigatori Gps e mappe), come fornire attr<strong>atti</strong>ve<br />

ai visitatori, come usare le tecnologie di cui si dispone per<br />

sviluppare un profilo migliore dei visitatori e ottimizzare le visite.<br />

Un’altra sfida è come rendere fruibile uno stesso contenuto culturale<br />

attraverso dispositivi e infrastrutture: web, tv, apparecchiature<br />

palmari, ecc.. I nuovi sistemi apriranno inoltre nuove possibilità,<br />

come i controlli di sicurezza per i siti, l’identificazione e il tracking<br />

degli oggetti, ecc..<br />

Per quanto riguarda il restauro e la conservazione <strong>del</strong> patrimonio<br />

cinematografico e audiovisivo, è consolidata la strategia di elaborare<br />

una soluzione unica su scala industriale - per dirlo con una metafora<br />

da fabbrica. La messa a fuoco è sulle esigenze degli archivi<br />

audiovisivi e cinematografici minori e sull’erogazione di servizi in<br />

base al criterio di ottimizzazione dei costi. È pertanto necessario<br />

un approccio totalmente integrato, che spazi dai nuovi dispositivi<br />

di riproduzione (per poter leggere vecchi formati senza danneggiarli),<br />

ai metadati e all’informazione per la conservazione, ai formati<br />

per la distribuzione, ecc.. L’accesso pubblico e i requisiti di<br />

utenza sono divenuti una questione centrale. Le problematiche legate<br />

alla stima di questi beni accompagnano l’intero processo, dai<br />

sistemi di condizionamento, alle <strong>atti</strong>vità di restauro e archiviazione,<br />

alla fruizione.<br />

Per i risultati e i prodotti, c’è una chiara tendenza al raggiungimento<br />

di risultati tangibili in forma di dimostrazioni, kit di strumenti,<br />

banchi di prova e collaudo dei servizi. C’è un’attenzione crescente<br />

ai pacchetti e alle metriche per il collaudo, alle road map europee per<br />

la ricerca, e alle componenti software open source. La divulgazione<br />

attraverso convegni internazionali autorevoli è ormai all’ordine <strong>del</strong><br />

giorno. Negli ultimi dieci anni, siamo passati da un mo<strong>del</strong>lo di gestione<br />

da “magazzino sul retro” degli inventari di oggetti e di testi,<br />

a un mo<strong>del</strong>lo di accesso scientific-oriented per i professionisti, e procediamo<br />

ora verso lo sviluppo di servizi pubblici aperti, per l’ac-

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