atti del Convegno internazionale, Firenze, 16-17 ... - ICCU - Sbn
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Ab<strong>del</strong>aziz Abid<br />
dei popoli <strong>del</strong> mondo. La crescita <strong>del</strong> patrimonio digitale e il suo carattere<br />
vulnerabile non potevano certo passare inosservati agli occhi<br />
<strong>del</strong>la nostra organizzazione.<br />
LA SFERA DEL PATRIMONIO DIGITALE<br />
Nella sua accezione tradizionale, il patrimonio può essere definito<br />
come l’insieme dei dati (monumenti, collezioni museali, archivi,<br />
biblioteche) o <strong>del</strong>le pratiche che una società eredita dal proprio passato<br />
e che vuole conservare e trasmettere alle generazioni future, allo<br />
scopo di costruire un fondamento comune di valori e di riferimenti<br />
su cui sviluppare un senso di appartenenza e di condivisione di valori<br />
sociali comuni.<br />
In un’accezione più ampia, i grandi principi che guidano la selezione<br />
di tali beni, che <strong>del</strong>imitano il campo e orientano le azioni <strong>del</strong>le<br />
organizzazioni culturali e di tutela, si basano sulla caratteristica fondamentale<br />
<strong>del</strong> valore e significato duraturi.<br />
Una porzione significativa <strong>del</strong> patrimonio digitale è rappresentata<br />
dal prodotto <strong>del</strong>la riproduzione digitale di opere pre-esistenti, costituite<br />
da testi, immagini, suoni, o anche di opere di natura audiovisiva,<br />
grafica, fotografica o cinematografica, registrate su un determinato<br />
supporto materiale stabile. Questo “doppione” digitale non aspira<br />
a essere identico all’opera di partenza, si accontenta di costituirne<br />
una rappresentazione: una fotografia, una stampa, una traccia lasciata<br />
in un preciso istante temporale e, in ogni caso, il risultato di una<br />
scelta di digitalizzazione.<br />
La seconda componente <strong>del</strong> patrimonio digitale è costituita da<br />
dati che esistono solo in forma digitale, siano essi siti Internet, pubblicazioni<br />
elettroniche, produzioni multimediali, database culturali o<br />
scientifici che contengono e organizzano documenti di testo o di<br />
grafica, suoni, immagini fisse o produzioni audiovisive o multimediali.<br />
Questo materiale “creato in digitale” è il risultato di un processo<br />
produttivo di partenza “tutto digitale”, in cui il messaggio viene codificato<br />
elettronicamente al momento <strong>del</strong>la creazione - ad esempio,<br />
una collezione di fotografie digitali <strong>del</strong> pianeta Terra. Poiché i computer<br />
sono sempre più diffusi e l’informatica offre sempre maggiori<br />
possibilità, questo tipo di produzione è in costante aumento.<br />
I metodi tradizionali di conservazione, come il “deposito legale”,<br />
cui fanno ricorso le biblioteche nazionali per assicurare la conservazione<br />
di alcune copie di tutti i materiali stampati, non possono esse-