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atti del Convegno internazionale, Firenze, 16-17 ... - ICCU - Sbn

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RISCHI ED EMERGENZE: SEI CASI DI STUDIO<br />

Luciano Scala,<br />

Direttore <strong>del</strong>l’Istituto centrale per il catalogo unico <strong>del</strong>le<br />

biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (Iccu)<br />

Un anno fa, quando la Direzione generale per i beni librari e gli<br />

istituti culturali decise di dedicare al tema <strong>del</strong>la conservazione <strong>del</strong>le<br />

memorie digitali l’iniziativa di maggior rilievo per caratterizzare il<br />

proprio contributo al semestre di Presidenza italiana <strong>del</strong>l’Unione<br />

europea, ebbi un lungo ed interessante colloquio con un alto rappresentante<br />

<strong>del</strong>la Direzione generale sulla Information Society, circa<br />

l’opportunità di ricercare gli strumenti idonei per comunicare, ad<br />

un pubblico il più ampio possibile, un problema che non può essere<br />

confinato nell’ambito <strong>del</strong>le istituzioni culturali, ma che concerne<br />

l’intera società civile e politica.<br />

In quel colloquio, ci accompagnò l’idea che, negli ultimi anni, si<br />

sono diffusi una fiducia ed un entusiasmo, forse ingenui, sicuramente<br />

eccessivi, riguardo all’illimitata capacità <strong>del</strong>le moderne tecnologie<br />

informatiche e telematiche di risolvere i problemi di comunicazione<br />

e conservazione <strong>del</strong> sapere e <strong>del</strong>la conoscenza.<br />

A tale convinzione spesso si unisce la mancanza di consapevolezza<br />

riguardo alla necessità, ormai improrogabile, di definire metodologie<br />

e prassi di lavoro, che accompagnino i processi di produzione<br />

<strong>del</strong> digitale, al fine di ridurre al massimo il rischio <strong>del</strong>la<br />

perdita <strong>del</strong>la memoria.<br />

Da quel colloquio è nata la considerazione che, a determinare<br />

questa situazione di emergenza diffusa intorno alla possibilità di<br />

garantire la memoria storica <strong>del</strong>l’elaborazione culturale odierna,<br />

concorrono due fattori in particolare. In primo luogo, l’atteggiamento<br />

superficiale ed ottimistico sulle capacità “autoregolative” dei<br />

processi industriali che governano la produzione <strong>del</strong> digitale e, in<br />

secondo luogo, l’esiguità dei finanziamenti (soprattutto per quanto<br />

riguarda le istituzioni culturali) destinati a gestire tali processi.<br />

Mi scuso per essermi dilungato in tale preambolo, ma quanto<br />

ho appena riferito costituisce l’origine <strong>del</strong>l’indagine condotta da<br />

l’Iccu su rischi ed emergenze presenti nell’ambito <strong>del</strong>le memorie<br />

digitali, che oggi ho il piacere di sottoporre all’attenzione e al dib<strong>atti</strong>to<br />

di questo importante convegno <strong>internazionale</strong>.

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