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atti del Convegno internazionale, Firenze, 16-17 ... - ICCU - Sbn

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184<br />

Cristina Magliano<br />

razione e circa 7 milioni di notizie bibliografiche di pubblicazioni<br />

moderne.<br />

Una <strong>del</strong>le strategie per i prossimi anni sarà lo sviluppo di un accesso<br />

ai documenti su qualsiasi supporto, ai fini di una divulgazione<br />

e conservazione <strong>del</strong>l’eredità culturale dei vari paesi. Il ruolo vitale<br />

<strong>del</strong>le biblioteche “nell’ era digitale” sarà lo sviluppo di nuove<br />

tecnologie per il reperimento <strong>del</strong>l’informazione dovunque prodotta.<br />

La necessità di definire le risorse elettroniche in maniera più<br />

puntuale per facilitarne l’accesso all’utente ha intensificato lo sviluppo<br />

di schemi di metadati generalmente definiti come “dati che<br />

rappresentano dati”.<br />

Inoltre in tutti i domini la questione <strong>del</strong>la preservation, cioè <strong>del</strong>la<br />

stabilità nel tempo dei supporti digitali per assicurare l’informazione<br />

che essi veicolano, è diventata cruciale.<br />

Il proliferare di testi elettronici, immagini, suoni e oggetti accessibili<br />

via Intranet o Internet o su “repository” <strong>del</strong>l’informazione<br />

digitale ha incrementato la quantità di informazioni multimediali<br />

accessibili.<br />

“Il trattamento <strong>del</strong>le risorse elettroniche comprende dunque<br />

molteplici funzioni: oltre alla descrizione per consentire l'identificazione,<br />

il recupero e l’accesso, occorre permettere la valutazione<br />

e la selezione non solo sulla base <strong>del</strong> contenuto, ma anche <strong>del</strong>le<br />

condizioni di uso, è necessario gestire le collezioni e i diritti di proprietà<br />

e quindi le transazioni relative, assicurando inoltre la conservazione<br />

digitale dei contenuti e dei supporti: per tutte queste operazioni<br />

si richiedono dati strutturati. Una gamma così ampia di operazioni<br />

necessita di informazioni specifiche, spesso difficili da<br />

recuperare, che può solo basarsi su un lavoro di integrazione non<br />

solo fra diversi attori, ma anche fra servizi, strumenti tecnologici e<br />

meccanismi amministrativi che finora, nel trattamento <strong>del</strong> materiale<br />

tradizionale, erano separati fra loro e comunque meno complessi<br />

da gestire perché già consolidati”. Queste ultime osservazioni fanno<br />

parte <strong>del</strong> documento Studio di f<strong>atti</strong>bilità per la Bdi commissionato<br />

dalla Direzione generale per i beni librari nel 2000.<br />

STUDI INTERNAZIONALI<br />

Il mutato concetto di pubblicazione o oggetto bibliografico ha<br />

portato alla revisione da parte <strong>del</strong>l’Ifla (International Federation of<br />

Library Associations and Institutions) sia <strong>del</strong>lo standard per le

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