atti del Convegno internazionale, Firenze, 16-17 ... - ICCU - Sbn
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Maria Guercio<br />
le esperienze di molte istituzioni nazionali dedicate ai compiti <strong>del</strong>la<br />
conservazione e <strong>del</strong>la ricerca<br />
CONCLUSIONI: CHE FARE?<br />
In sostanza il quadro è ancora molto aperto, le iniziative singole<br />
slegate, le esigenze invece sempre più urgenti, come la gran parte<br />
<strong>del</strong>le istituzioni interpellate ha ampiamente sottolineato.<br />
Il passaggio da tutti auspicato nell’ambito <strong>del</strong>l’indagine conoscitiva<br />
dai progetti estemporanei e provvisori <strong>del</strong> presente ai servizi<br />
continuativi, stabili, affidabili di un futuro prossimo è tutt’altro che<br />
scontato, poiché richiede risorse finanziarie sufficienti, professionalità<br />
preparate e, quindi a monte, il riconoscimento <strong>del</strong>l’improrogabile<br />
necessità di un intervento sistematico. In una situazione<br />
che resterà ancora a lungo precaria, anche per il disinteresse sostanziale<br />
<strong>del</strong> mercato e dei produttori di software e hardware - nonostante<br />
qualche timido segnale di cambiamento che non sembra<br />
per ora aver dato vita a sostanziali sviluppi a favore degli utenti -<br />
lo sforzo per sostenere iniziative di cooperazione e partnership tra<br />
i produttori di documenti e le istituzioni depositarie è indispensabile.<br />
Le normative nazionali e, ancor più, le policy aziendali possono<br />
giocare un ruolo essenziale per promuovere l’iniziativa dei produttori,<br />
da tutti riconosciuto come indispensabile condizione, perché il<br />
lavoro oggi faticosamente avviato possa ottenere risultati significativi<br />
in termini di qualità e quantità dei materiali conservati a fronte<br />
di costi ragionevoli e f<strong>atti</strong>bilità <strong>del</strong>le <strong>atti</strong>vità di gestione e tenuta<br />
<strong>del</strong>le memorie digitali.<br />
Le risposte - come osserva correttamente Stewart Granger e<br />
come sottolinea anche il citato rapporto Nsf-Delos - vanno trovate<br />
in comunità digitali più <strong>atti</strong>ve in grado di produrre significativi<br />
cambiamenti culturali e stimolare il mercato, definendo strategie di<br />
conservazione flessibili, sviluppando strutture normative attente<br />
alle esigenze degli utenti e di coloro che oggi li rappresentano (i custodi<br />
<strong>del</strong>le memorie), promuovendo e adottando standard e sistemi<br />
aperti che tuttavia dovranno a loro volta assicurare il superamento<br />
di nuove criticità dovute ad esempio alla proliferazione dei metadati<br />
e degli standard medesimi, la cui sovrabbondanza è da un lato<br />
necessaria e dall’altro rischia di ostacolare il processo stesso per cui<br />
quegli strumenti sono nati. Permettetemi di sottolineare che anche<br />
l’eccesso di zelo può fare danni se non è in qualche forma gover-