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atti del Convegno internazionale, Firenze, 16-17 ... - ICCU - Sbn

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Introduzione agli Atti 21<br />

<strong>del</strong>la terza sessione, per l’ampia varietà degli argomenti trattati: tutela<br />

<strong>del</strong> diritto d’autore, problematiche relative agli archivi sonori,<br />

cinematografici e audiovisivi, dib<strong>atti</strong>to <strong>internazionale</strong> sui metadati.<br />

La sessione è stata introdotta da ARMIDA BATORI, che ha posto al<br />

centro <strong>del</strong>l’attenzione tre “nodi” per il dib<strong>atti</strong>to. Il primo, sull’esigenza<br />

di sviluppare forme interdisciplinari e internazionali di cooperazione;<br />

il secondo, sulla tutela <strong>del</strong> diritto d’autore; il terzo, sulla<br />

definizione di standard e di metadati. Batori ha posto enfasi particolare<br />

sull’ultimo punto, sottolineando il ruolo decisivo dei metadati<br />

per l’identificazione, l’utilizzo e la conservazione <strong>del</strong>le risorse<br />

elettroniche.<br />

NEIL BEAGRIE, Programme Director <strong>del</strong> Joint Information<br />

Science Committee (Jisc) e segretario <strong>del</strong>la Digital Preservation<br />

Coalition (Dpc) <strong>del</strong> Regno Unito, ha presentato le tre iniziative<br />

principali intraprese dal Regno Unito in questo campo: la Digital<br />

Preservation Coalition, il Digital Curation Centre, lo Uk Webarchiving<br />

consortium and test bed. VITO CAPPELLINI, <strong>del</strong> Dipartimento<br />

di elettronica e telecomunicazioni <strong>del</strong>l’Università di <strong>Firenze</strong>,<br />

ha sottolineato il carattere decisivo <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong> diritto d’autore.<br />

Il relatore ha particolarmente insistito sull’esigenza di definire<br />

tecniche robuste ed efficaci per la marchiatura digitale di oggetti<br />

3D, quali statue, reperti archeologici e monumenti, soprattutto se il<br />

contenuto virtuale di queste opere è distribuito attraverso le reti di<br />

comunicazione. GIOVAN C. PROFITA, direttore generale per il cinema<br />

<strong>del</strong> Ministero italiano per i beni e le <strong>atti</strong>vità culturali, ha svolto<br />

un breve riepilogo <strong>del</strong>le diverse istanze che convivono nel cinema:<br />

il cinema come industria, il cinema come arte e il cinema<br />

come documento. Secondo Profita, le <strong>atti</strong>vità di restauro cinematografico<br />

debbono prevedere la ricostruzione <strong>del</strong>le condizioni tecniche<br />

in cui un film venne concepito e fruito, pertanto, una parte<br />

essenziale <strong>del</strong> restauro è costituita dal ritorno di un film in sala,<br />

cioè in un luogo che possa consentire la corretta e completa visione<br />

<strong>del</strong>l’opera. Si è poi discusso di archivi sonori, con l’intervento di<br />

DIETRICH SCHÜLLER <strong>del</strong> Phonogrammarchiv <strong>del</strong>l’Accademia <strong>del</strong>le<br />

scienze <strong>del</strong>l’Austria. Egli ha rilevato che le parti più interessanti <strong>del</strong><br />

patrimonio sonoro mondiale sono tuttora escluse dai programmi<br />

nazionali e internazionali di digitalizzazione: l’80% dei materiali<br />

audio, espressione di diversità culturali o linguistiche, non sono<br />

custoditi in contesti archivistici adeguati, anche perché le collezioni<br />

private e le piccole realtà culturali e di ricerca non sono ancora<br />

consapevoli <strong>del</strong>la necessità di prendere misure per la conservazione

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