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atti del Convegno internazionale, Firenze, 16-17 ... - ICCU - Sbn

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IL NUOVO REGIME DELLA DUPLICAZIONE<br />

Una prospettiva Unesco 85<br />

Il venir meno <strong>del</strong>la differenza tra originale e copia e la facilità di<br />

duplicare i materiali hanno indotto molti paesi a effettuare una revisione<br />

complessiva <strong>del</strong>la legislazione in materia. Editori, produttori e<br />

autori si mobilitano sempre più per fermare la pirateria, impiegando<br />

a questo scopo strumenti di crittografia e dispositivi e tecniche antiduplicazione<br />

soprattutto sul fronte dei Dvd.<br />

Ci muoviamo quindi nella direzione di un ritorno al concetto di<br />

“originale”, sebbene di un originale artificiale, prodotto dal <strong>del</strong>iberato<br />

impoverimento <strong>del</strong>la possibilità di duplicare. È in ogni caso probabile<br />

che, con questi nuovi sistemi di protezione, si venga meno<br />

alla tradizione di chiudere un occhio sulla duplicazione privata, rendendo<br />

più difficile il compito <strong>del</strong>le istituzioni addette alla conservazione<br />

<strong>del</strong> patrimonio culturale.<br />

UNA MEMORIA SENZA CAPO NÉ CODA<br />

Dall’invenzione <strong>del</strong>la stampa in poi ci siamo abituati a pubblicare<br />

un testo quando è pervenuto alla sua versione definitiva. Possono<br />

poi seguire versioni riviste e modifiche o correzioni autorizzate,<br />

ma la pesantezza dei sistemi editoriali rende difficili queste operazioni<br />

nella pratica. L’informatica ha riaperto il testo al suo stato di<br />

incompiutezza innata.<br />

Sappiamo tutti quanto sia difficile correggere un manoscritto:<br />

riscrivendoci sopra il testo diviene presto illeggibile e a scuola ci insegnano<br />

quanto sia importante il passaggio dalla brutta alla bella<br />

copia. Il testo d<strong>atti</strong>loscritto ha usufruito <strong>del</strong> succedersi di generazioni<br />

di bianchetti per cancellare, di cui tuttavia si può fare un uso<br />

limitato nel testo - e di solito nessuno aveva voglia di ribattere<br />

un’intera pagina.<br />

In passato, oltre un certo limite, solo le correzioni più importanti<br />

erano possibili. Gli elaboratori di testo hanno radicalmente<br />

capovolto questo principio: un testo non viene mai completato,<br />

perché la tentazione di aggiungere un ultimo tocco qui e lì è troppo<br />

forte. Il testo non ha più confini. Vive in un oceano di testi, con<br />

cui mantiene un certo numero di relazioni - entrando e uscendo da<br />

link ipertestuali, comparendo tra gli indici di potenti strumenti per<br />

il reperimento <strong>del</strong>le fonti. Quali sono le componenti di un’opera,<br />

se questa non ha confini spaziali o temporali, e quale porzione dovremmo<br />

cercare di conservarne?

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