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atti del Convegno internazionale, Firenze, 16-17 ... - ICCU - Sbn

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La conservazione e il restauro <strong>del</strong> patrimonio 207<br />

La Fédération Internationale des Archives du Film da molti<br />

anni ha emanato norme per la conservazione.<br />

In questo contesto, con il termine “conservazione” si intende<br />

l’insieme <strong>del</strong>le pratiche e procedure necessarie per assicurare l’accesso<br />

permanente (con la minima perdita di qualità) ai contenuti<br />

visivi e sonori dei materiali. La conservazione “<strong>atti</strong>va” dei materiali<br />

include pratiche quali l’analisi e la selezione tecnica dei materiali, i<br />

metodi di archiviazione in ambienti adeguati, le procedure di controllo<br />

<strong>del</strong>la collezione, il controllo <strong>del</strong>la qualità, la revisione <strong>del</strong>lo<br />

stato fisico <strong>del</strong>le pellicole, la duplicazione, il restauro.<br />

Esiste l’unità <strong>del</strong>l’opera cinematografica senza la proiezione in<br />

sala? Chi potrebbe sostenere che è possibile trasferire il Partenone<br />

dall’Acropoli di Atene dentro il monitor di un computer senza<br />

spezzare in maniera irrimediabile l’unità di quell’opera d’arte? E allora<br />

perché il consumo di storia <strong>del</strong> cinema avviene oggi, anche<br />

all’interno <strong>del</strong>le università, attraverso il Vhs e il Dvd? Dopo aver<br />

salvato i film, crediamo che oggi esista un’altra priorità ugualmente<br />

urgente, salvare il cinema nella sua integrità di esperienza collettiva,<br />

perché è stato uno dei grandi momenti <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> ventesimo<br />

secolo.<br />

Il tempo non agisce solo sul decadimento chimico e fisico <strong>del</strong><br />

film, ma questi cento anni hanno visto modificarsi enormemente<br />

lo spettacolo cinematografico.<br />

Dal 1895 ad oggi la tecnica e le modalità di fruizione <strong>del</strong> cinema<br />

sono talmente cambiate che oggi sarebbe impossibile mostrare in<br />

una sala moderna una pellicola originale dei primi anni <strong>del</strong> secolo.<br />

Le sale cinematografiche si sono modificate radicalmente dagli<br />

anni ‘10 ad oggi per accogliere queste profonde modificazioni. Lo<br />

schermo si è modificato in ampiezza e proporzioni. La sala cinematografica,<br />

quel tempio <strong>del</strong>la visione e <strong>del</strong> piacere che ha cullato i<br />

sogni di milioni di spettatori si è trasformata dal Grand Café <strong>del</strong>la<br />

prima proiezione Lumière ai multiplex di oggi, passando per decine<br />

di mo<strong>del</strong>li che hanno segnato le epoche <strong>del</strong> consumo cinematografico.<br />

Mostrare correttamente il cinema <strong>del</strong> passato significa, anche,<br />

ricostruire le condizioni tecniche più vicine a quelle in cui il<br />

film è stato concepito e fruito. Un film in Cinemascope non può<br />

essere visto solo attraverso uno schermo televisivo, così come una<br />

opera lirica non può essere fruita solo attraverso registrazioni.<br />

Il cinema è nato ed è stato concepito per essere mostrato in sale<br />

buie, davanti ad un pubblico di spettatori, su grandi schermi bianchi<br />

sui quali brillava la lucentezza e la trasparenza <strong>del</strong>la pellicola.

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