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atti del Convegno internazionale, Firenze, 16-17 ... - ICCU - Sbn

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Politiche europee e conservazione dei beni culturali digitali 111<br />

ze professionali in seno alle istituzioni. Occorre stabilire e quantificare<br />

la reale portata di questo “divario di professionalità”, con un<br />

occhio alle nuove professionalità da sviluppare in futuro. Si potrebbe<br />

tracciare una mappa <strong>del</strong>le competenze professionali e sviluppare<br />

programmi formativi e di scambio basati su forme di fellowship.<br />

Si <strong>atti</strong>verebbe così il trasferimento di saperi tra le istituzioni,<br />

fino a costruire un’infrastruttura formalmente dedicata a questo<br />

scopo.<br />

IL NETWORKING: UNA STRADA DA SEGUIRE<br />

Avremo bisogno di un mo<strong>del</strong>lo di collaborazione a carattere<br />

multidisciplinare e multiculturale su grande scala, per rafforzare le<br />

reti già esistenti di archivi, biblioteche, musei e altri servizi documentali<br />

e per far incontrare gli sviluppatori e gli utenti degli strumenti<br />

di gestione ed elaborazione <strong>del</strong>l’informazione digitale.<br />

Andrebbe inoltre valutata la possibilità di creare un’infrastruttura<br />

per l’informazione, collettivamente responsabile <strong>del</strong>l’accessibilità<br />

di lungo periodo <strong>del</strong> patrimonio sociale, economico, culturale<br />

e intellettuale catturato in forma digitale. Si potrebbe creare una rete<br />

di depositi o archivi, basata sulla certificazione <strong>del</strong> rispetto di<br />

standard e criteri da parte di un soggetto indipendente. Una rete di<br />

questo tipo non dovrebbe limitarsi a fornire materiali agli archivi,<br />

ma dovrebbe lavorare anche per conto di altri soggetti non interessati<br />

a occuparsi direttamente <strong>del</strong> problema (fornendo loro meccanismi<br />

failsafe, ovvero meccanismi che garantiscano, in ogni caso, il<br />

corretto svolgimento <strong>del</strong>le procedure). Non è ancora chiaro come<br />

si potrebbe costruire una simile infrastruttura, quali attributi tecnici<br />

e istituzionali immaginare per i depositi digitali, come fissare gli<br />

standard per quelle strutture, come i depositi, che operano attraverso<br />

diverse agenzie di raccolta. Va da sé che ci sono tutte le<br />

premesse perché un’infrastruttura condivisa di questo tipo sviluppi<br />

economie di scala, anche se non è stato ancora sviluppato un mo<strong>del</strong>lo<br />

economico convincente che possa rappresentare un punto di<br />

arrivo (un mo<strong>del</strong>lo che tenga conto di tutte le implicazioni e gli<br />

impegni di carattere regionale in Europa).<br />

SFIDE TECNICHE E DI RICERCA<br />

Non voglio annoiarvi con una lunga lista di obiettivi tecnici e<br />

nodi aperti <strong>del</strong>la ricerca, ma è importante ricordare che bisogna la-

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