Documento - Scuola Superiore di Studi Storici, Geografici ...
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II - ANTICRISTO E CHIESA ROMANA<br />
do presupposto era l’idea che le riforme attuate da Lutero, da Zwingli e<br />
da Calvino erano state un primo passo, non un’azione decisiva nel rinnovamento<br />
della religione e della società cristiane. L’ambito della realtà che<br />
venne designata col nome <strong>di</strong> Anticristo nei libri, nelle compilazioni e nei<br />
libelli prodotti da questa propaganda si <strong>di</strong>latò nel corso dei vivacissimi<br />
<strong>di</strong>battiti dottrinali e delle lotte per la sopravvivenza (come singoli e come<br />
gruppo) generati da questa convinzione che la Riforma non si fosse ancora<br />
compiuta.<br />
L’anno prima della pubblicazione dell’opera in cui comparve il Liber<br />
generationis Antichristi, un altro libello, che la tra<strong>di</strong>zione sociniana e i relativi<br />
repertori bibliografici hanno attribuito al Biandrata, aveva propagandato<br />
la contrapposizione tra Cristo e Anticristo in una forma particolarmente<br />
efficace. Vi si utilizzava il modulo ormai classico dell’«antitesi»<br />
(Antithesis Pseudochristi cum vero illo ex Maria nato), evidenziata – come era<br />
consuetu<strong>di</strong>ne, a partire da quello che può essere considerato l’archetipo<br />
<strong>di</strong> questo genere <strong>di</strong> libelli, cioè il Passional Christi und Antichristi – dalla<br />
stessa <strong>di</strong>sposizione tipografica. 403 Una delle sue singolarità è che esso è l’unico<br />
scritto – tra quanti allora ne furono messi in circolazione in Transilvania<br />
– nel quale la critica del domma trinitario viene fondata sulla contrapposizione<br />
tra «Christus <strong>di</strong>ves» e «Christus pauper». È una singolarità<br />
che – per quanto strano a prima vista possa sembrare – conferma ed evidenzia<br />
l’estraneità della problematica sociale alle elaborazioni e alle <strong>di</strong>spute<br />
teologiche <strong>di</strong> quegli anni in Transilvania. 404 L’anonimo autore del libel-<br />
la storia, spesso complicatissima, <strong>di</strong> questa minoranza <strong>di</strong> oppositori ra<strong>di</strong>cali. Sui rapporti con<br />
gli antitrinitari polacchi ve<strong>di</strong> LECH SZCZUCKI, Polish and Transylvanian Unitarianism in the<br />
Second Half of the 16th Century, in Antitrinitarianism in the Second Half of the 16th Century, ed.<br />
by ROBERT DÀN AND ANTAL PIRNÁT, Budapest, Akadémiai Kiadó, Leiden, E. J. Brill, 1982,<br />
pp. 231-251.<br />
403 Il libello è pubblicato in Per la storia degli eretici italiani del secolo XVI in Europa. Testi<br />
raccolti da DELIO CANTIMORI e ELISABETH FEIST, Roma, Reale Accademia d’Italia, 1937, pp.<br />
95-103. Cfr. DELIO CANTIMORI, Eretici cit., pp. 327-328. È comunemente attribuito al Biandrata<br />
sulla base <strong>di</strong> CHRISTOPH SAND, Bibliotheca Antitrinitariorum, Freista<strong>di</strong>i, apud Iohannem<br />
Aconium (ristampa anastatica, con prefazione <strong>di</strong> Lech Szczucki, Varsavia, 1967), p. 33; ma,<br />
in generale, le attribuzioni del Sand al Biandrata sono maggiormente in<strong>di</strong>scriminate. Su altre<br />
questioni, non tutte ancora risolte (compresa l’attribuzione), ve<strong>di</strong> DOMENICO CACCAMO, Eretici<br />
italiani in Moravia, Polonia, Transilvania (1558-1611). Stu<strong>di</strong> e documenti, Firenze, Sansoni,<br />
New York, The Newberry Library, 1970, pp. 24-25; ANTONIO ROTONDÒ, Calvino e gli antitrinitari<br />
italiani, qui a p. 317, nota 55; ANTAL PIRNÁT, Per una nuova interpretazione dell’attività<br />
<strong>di</strong> Giorgio Biandrata, in Rapporti veneto-ungheresi all’epoca del Rinascimento, Budapest, Akadémiai<br />
Kiadó, 1975, pp. 36-71.<br />
404 Alla data in cui il libello proponeva contenuti sociali della nuova cristologia, in<br />
Transilvania era già stato pienamente attuato il suggerimento che Biandrata aveva fatto giun-<br />
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