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Documento - Scuola Superiore di Studi Storici, Geografici ...

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II - ANTICRISTO E CHIESA ROMANA<br />

esterna al cristianesimo: è «mala bestia», ma non incarna l’Anticristo,<br />

«quia non est in ecclesia Dei». 48 Com’è noto, il problema era reso <strong>di</strong><br />

scottante attualità dalla crescente presenza militare turca in Europa e <strong>di</strong>venne<br />

tragico sul finire degli anni Venti con l’asse<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Vienna. La letteratura<br />

antiturca contro la quale Lutero reagiva è in gran parte nota, così<br />

come è noto che, insieme con profezie e vaticinii vecchi e nuovi, essa<br />

comprendeva – com’è del resto caratteristico <strong>di</strong> tutte le tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> testi<br />

profetici – riprese e adattamenti fortemente attualizzanti anche <strong>di</strong> scritti<br />

basilari della escatologia me<strong>di</strong>oevale. Pubblicisti tra i più impegnati nella<br />

propaganda antiturca rivolgevano in alto, a principi, a monarchi e all’imperatore,<br />

i loro appelli alla crociata, e stimolavano, in basso, le emozioni<br />

religiose della gente comune. L’esempio <strong>di</strong> Sebastian Brant è caratteristico<br />

dell’insistenza in queste due <strong>di</strong>rezioni della pubblicistica antiturca nei<br />

primi due decenni del Cinquecento, fino ai primi interventi <strong>di</strong> Lutero.<br />

In scritti <strong>di</strong> intonazione eroico-umanistica, per un ventennio Brant promise<br />

a Massimiliano sicure vittorie sui Turchi, e nello stesso ventennio,<br />

con le ben sessantuno <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>ose silografie <strong>di</strong> cui corredò le sue almeno<br />

quattro e<strong>di</strong>zioni dello scritto più importante dell’escatologia me<strong>di</strong>oevale,<br />

la Revelatio (o Revelationes) dello Pseudo-Meto<strong>di</strong>o, <strong>di</strong>ffuse figurazioni <strong>di</strong><br />

truci massacri <strong>di</strong> infedeli e <strong>di</strong> folgoranti vittorie dei cristiani sull’Anticristo,<br />

«quo facilius – scriveva nella prefazione – spiritus prophetici multis<br />

innotescat vaticinium»: e i «multi» cui Brant si rivolgeva erano gli strati<br />

popolari («popularis provincia»), gli «i<strong>di</strong>otae» (qui identificati con gli<br />

analfabeti). 49 Nel giro d’un decennio, il fallimento della Guerra dei con-<br />

tianorum triumphis in Saracenos <strong>di</strong> Annio da Viterbo, uno dei più convinti sostenitori dell’idea<br />

che l’Anticristo si fosse storicamente incarnato in Maometto e fosse operante nella minacciosa<br />

realtà del mondo islamico. Sul trattato <strong>di</strong> Annio, sulle varie e<strong>di</strong>zioni e sulla nota aggiunta<br />

da Lutero alla e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Wittenberg (1537) della De monarchia <strong>di</strong>sputatio dello stesso Annio<br />

ve<strong>di</strong> l’importante saggio <strong>di</strong> CESARE VASOLI, Profezia e astrologia in un testo <strong>di</strong> Annio da Viterbo,<br />

in Stu<strong>di</strong> sul Me<strong>di</strong>oevo cristiano offerti a Raffaello Morghen per il novantesimo anniversario dett’Istituto<br />

Italiano per il Me<strong>di</strong>o Evo (1883-1973), Roma, nella sede dell’Istituto, 1974, II, pp. 1027-1060<br />

(ora in IDEM, I miti e gli astri, Napoli, Guida, 1977, pp. 17-49).<br />

48 WA, Tischreden, III, n. 3443, p. 318.<br />

49 Sulle e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Pseudo-Meto<strong>di</strong>o ve<strong>di</strong> ERNST SACKUR, Sibyllinische Texte und Forschungen,<br />

Halle a. S., Max Niemeyer, 1898, pp. 3-7, in part. pp. 3-4, dove tuttavia è ignorata<br />

l’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Brant del 1515, che a sua volta è la sola nota a MARJORIE REEVES, The Influence<br />

of Prophecy in the Later Middle Ages. A Study in Joachimism, Oxford, The Clarendon Press,<br />

1969, p. 353. Io uso l’e<strong>di</strong>zione del 1504 nell’esemplare posseduto dalla Biblioteca Nazionale<br />

Centrale <strong>di</strong> Firenze (Magl. 15. 5. 195): De revelatione facta ab angelo beato Metho<strong>di</strong>o, Basileae.<br />

per Michaelem Furter, opera et vigilantia Sebastiani Brant Anno, 1504, <strong>di</strong>e XII Martii (colophon),<br />

terza delle e<strong>di</strong>zioni del Brant a me note, dopo quelle del 1498 e del 1500 (quest’ul-<br />

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