Documento - Scuola Superiore di Studi Storici, Geografici ...
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II - ANTICRISTO E CHIESA ROMANA<br />
tazione: ciò che resta ancora oscuro è il processo attraverso il quale una<br />
sequenza <strong>di</strong> ragionate deduzioni dal principio dell’unicità della fede giustificante<br />
fornì argomenti per la negazione della vali<strong>di</strong>tà della realtà ecclesiastica<br />
qualitativamente <strong>di</strong>versi dalla tra<strong>di</strong>zionale invettiva contro la corruzione<br />
della Chiesa. La ricostruzione <strong>di</strong> questo processo non può che<br />
procedere nel rispetto delle sequenze cronologiche. I pochi processi superstiti<br />
intentati prima del 1542 contro mercanti e bottegai, maestri <strong>di</strong><br />
scuola, monaci, notai, preti, rivenduglioli e artigiani, e quelli, più numerosi,<br />
intentati, a partire dalla seconda metà del 1542, dai rinnovati tribunali<br />
dell’Inquisizione, evidenziano molti scorci <strong>di</strong> questa evoluzione.<br />
Il riferimento insistente, nei processi contro quella gente comune, agli<br />
aspetti più corposi, istituzionali, della realtà ecclesiastica e la conseguente<br />
denuncia <strong>di</strong> essa e delle sue ra<strong>di</strong>cazioni nella società consentono <strong>di</strong> identificare<br />
un genere <strong>di</strong> evoluzione in cui l’inquietu<strong>di</strong>ne religiosa e il <strong>di</strong>ffuso<br />
<strong>di</strong>sagio (o l’«ansietà», come <strong>di</strong>ceva il nostro anonimo libellista) delle coscienze<br />
non si arrestano più all’esigenza mistica d’una riforma interiore<br />
incentrata, sia pure con <strong>di</strong>fferenze evidentemente non trascurabili, sull’esaltazione<br />
o sul primato o sull’unicità della fede giustificante. In forma<br />
sempre più insistente, la nozione <strong>di</strong> Anticristo nel significato elaborato da<br />
Lutero e <strong>di</strong>ffuso dalla pubblicistica luterana e protestante in genere, <strong>di</strong>venne,<br />
come vedremo, la cifra delle invettive antiecclesiastiche che caratterizzarono<br />
questa evoluzione. Libri e libelli e l’ampiezza, i mo<strong>di</strong> e l’incidenza<br />
della loro circolazione restano lo strumento tra i più idonei alla<br />
ricostruzione <strong>di</strong> questo processo. Soffermiamoci su almeno uno dei libri<br />
che agli inizi degli anni Quaranta ebbero in Italia maggiore <strong>di</strong>ffusione, il<br />
Pasquino in estasi: soprattutto perché con esso il Curione, osservatore già<br />
da più d’un decennio della realtà religiosa italiana attraverso una vasta rete<br />
<strong>di</strong> conoscenze e <strong>di</strong> frequentazioni, sollecitò e insieme finì col descrivere<br />
quel processo <strong>di</strong> deduzioni ra<strong>di</strong>cali dal principio della giustificazione<br />
per fede, nel quale venne a inserirsi la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> scritti come il Liber<br />
generationis Antichristi.<br />
Tutta l’irridente polemica antiromana del Curione si fonda sulla contrapposizione<br />
tra «philautia» e fede, dove il termine fede ha significato rigorosamente<br />
esclusivo <strong>di</strong> ogni altra alternativa <strong>di</strong> salvezza: nelle e<strong>di</strong>zioni<br />
accresciute, l’inferno è la sede <strong>di</strong> «tutti quelli che hanno avuto fidanza<br />
della lor salute in alcun’altra cosa, che in Giesù Christo». 84 La Chiesa è<br />
84 Pasquino in estasi, nuovo, e molto più pieno, ch’el primo, insieme co’l viaggio de l’inferno.<br />
Aggiunte le Propositioni del medesimo da <strong>di</strong>sputare nel Concilio <strong>di</strong> Trento (colophon: Stampato a<br />
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