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Insegnamento e Apprendimento delle Coniche A049.pdf - Didattica.it

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pistola che emette un “raggio” (tipo film di fantascienza (di serie B)) che misura la veloc<strong>it</strong>à<br />

“to rrisponde alla concezione di veloc<strong>it</strong>à<br />

inte ll’oggetto e di scalare).<br />

proporrà alcuni tipi di moto (dei quali verrà visualizzato il grafico), partendo da<br />

que r poi passare a moti di tipo diverso: anche questi saranno il più<br />

vranno poter visualizzare una veloc<strong>it</strong>à variabile in modo abbastanza<br />

continuo. Si potrà ad esempio visualizzare il moto smorzato di un oggetto che si sta fermando, come<br />

una ro. Calcolando le veloc<strong>it</strong>à medie in vari intervalli dello stesso grafico<br />

si e enza del valore risultante e la si confronterà con la differenze tra le veloc<strong>it</strong>à<br />

ercep<strong>it</strong>a dell’oggetto in quegli istanti 11 ccando” l’oggetto: non importa direzione, verso, ecc (ciò co<br />

sa come qualcosa di posseduto da<br />

L’insegnante poi<br />

llo a veloc<strong>it</strong>à costante, pe<br />

possibile semplici, ma do<br />

macchina giocattolo o alt<br />

videnzierà la differ<br />

p<br />

. Sarà l’occasione per introdurre il concetto ist<strong>it</strong>uzionale di<br />

veloc<strong>it</strong>à istantanea:<br />

seguendo ad esempio l’approccio del PSSC [12] “degli ingrandimenti<br />

successivi”<br />

si potrà innanz<strong>it</strong>utto chiedere agli studenti se la scelta dell’ampiezza dell’intervallo in<br />

cui<br />

calcolare la veloc<strong>it</strong>à è arb<strong>it</strong>raria e se e come il risultato del calcolo dipende da questa scelta, per<br />

poi utilizzare lo zoom sul grafico (che le calcolatrici permettono) al fine di evidenziare come in ogni<br />

intervallo di tempo abbastanza piccolo la curva finisca sempre per assomigliare ad una retta e<br />

quindi la sua veloc<strong>it</strong>à istantanea si possa calcolare a piacere su ogni intervallo di questa retta.<br />

Fase 3 - formalizzazione ed esercizi<br />

Si potrà a questo punto passare alla formalizzazione di quanto visto finora, alla costruzione della<br />

formula dell’equazione oraria di x (per v costante) e del concetto di veloc<strong>it</strong>à istantanea, e al suo<br />

consolidamento (formale) attraverso esercizi. Tutto ciò al fine di chiarire ulteriormente tali concetti,<br />

e di fare prendere ai ragazzi dimestichezza con essi. Si introdurranno anche i grafici v/t costruibili<br />

a<br />

partire da quelli s/t e viceversa la costruzione dei grafici s/t a partire da quelli v/t, tram<strong>it</strong>e il calcolo<br />

dell’area sottesa. Verrà mostrato il caso di veloc<strong>it</strong>à variabile linearmente col tempo e si calcolerà<br />

l’equazione oraria di v e di s in questo semplice caso (lasciando a più oltre l’introduzione del<br />

termine e del concetto di accelerazione). Si porrà inoltre attenzione<br />

a che lo studente acquisisca la<br />

capac<strong>it</strong>à di passare agevolmente da rappresentazione grafica a descrizione/equazione, e viceversa.<br />

Fase 4 - di nuovo con il sonar<br />

Sfruttando l’estrema agil<strong>it</strong>à di utilizzo dello strumento sonar non vi sarà spreco di tempo nel<br />

riproporne l’impiego, questa volta per consolidare la capac<strong>it</strong>à di formulazione di ipotesi di grafico,<br />

visto il moto, e di riproduzione del moto<br />

a partire dal grafico. Si potrà ad esempio, seguendo<br />

esperimenti del tipo [I A 1], proporre prima un movimento rettilineo, ipotizzare un grafico<br />

compatibile con esso, e verificare l’ipotesi riproducendo il movimento davanti al sonar. Questo losi<br />

rifarà per i vari tipi di movimenti visti in precedenza e investigando per ognuno di essi i grafici di<br />

posizione e veloc<strong>it</strong>à che ne risultano (ad esempio un movimento a veloc<strong>it</strong>à costante con partenzain<br />

x0 come in fig. 1 o un’ “andata e r<strong>it</strong>orno” con veloc<strong>it</strong>à diverse come in fig. 2).<br />

Figura I Figura II<br />

11<br />

facendo anche qui riferimento al concetto intu<strong>it</strong>ivo di veloc<strong>it</strong>à istantanea che lo studente possiede<br />

LXXI

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