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Insegnamento e Apprendimento delle Coniche A049.pdf - Didattica.it

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Un libro usc<strong>it</strong>o di recente [2] porta appunto questo nome e fa riferimento all’esperienza del Museo e del<br />

Laboratorio di Macchine Matematiche collocati presso il dipartimento di matematica dell’Univers<strong>it</strong>à di<br />

Modena. Naturalmente vi sono varie tipologie di macchine, tra le quali gli strumenti meccanici e i<br />

prospettografi. Qui ci occuperemo soltanto dei primi, i quali a loro volta possono essere raggruppati in<br />

sistemi articolati (a uno o due gradi di libertà) cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da aste rigide, perni e guide rettilinee, o in altri<br />

tipi di strumenti (ad esempio strumenti a filo teso). Tutti questi strumenti sono atti a tracciare curve<br />

(curvigrafi) ovvero a realizzare trasformazioni nel piano (come i pantografi).<br />

L’interesse principale dell’esperienza di tirocinio descr<strong>it</strong>ta in questa tesi è la descrizione e lo studio <strong>delle</strong><br />

coniche; per tale motivo si tratterà di curvigrafi e in particolare di quei curvigrafi capaci di tracciare<br />

coniche (conicografi) e del loro utilizzo didattico.<br />

Ovviamente il primo curvigrafo che può balzare alla mente (primo per semplic<strong>it</strong>à di costruzione e<br />

d’uso, oltre che per ordine cronologico) è il compasso, che serve per un uso empirico (come tracciare<br />

circonferenze) e per un uso più propriamente teorico (riportare distanze). Insieme alla riga determina<br />

l’insieme dei problemi risolubili nella geometria elementare. Altri curvigrafi sono stati ideati e costru<strong>it</strong>i<br />

già nella Grecia classica, e poi nel corso della storia, con fini e consapevolezze diverse, fino ai nostri<br />

giorni.<br />

2.1.1 Alcune note storiche<br />

Fin dall’antich<strong>it</strong>à l’uomo si è serv<strong>it</strong>o di strumenti per la soluzione di problemi geometrici, ma soltanto<br />

nel ‘500-‘600 si è sviluppata una trattazione sistematica di questi all’interno di una teoria generale.<br />

Dapprima essi sono costru<strong>it</strong>i sulla base di conoscenze pratiche, e come prove di intu<strong>it</strong>o e di genial<strong>it</strong>à,<br />

per cui i loro creatori venivano considerati maghi, e le macchine stesse esposte e catalogate nei “teatri di<br />

macchine”. Poi gli stessi strumenti vengono descr<strong>it</strong>ti sulla base di regole procedurali, spiegazione dei<br />

principi concettuali, combinate con informazioni sui dettagli costruttivi, descrizioni del loro utilizzo e<br />

degli scopi per cui erano state create. Principi concettuali (forme e relazioni tra le parti, spiegazioni<br />

dell’oggetto matematico da loro individuato), regole di costruzione (materiali, raccomandazioni per la<br />

manutenzione) e regole d’uso (dove mettere le mani, gli occhi, ecc) sono inscindibilmente legate. Man<br />

mano, partendo dal ‘600 per arrivare fino all’800, si avvia la sistemazione moderna dei principi<br />

concettuali e la struttura fisica si separa sempre più da quella concettuale 3 . La massima fior<strong>it</strong>ura di questi<br />

strumenti, in particolare dei meccanismi articolati, e dell’interesse per il loro aspetto teorico avviene<br />

negli ultimi decenni dell’800, in particolare per quanto riguarda il tracciamento di curve algebriche<br />

3 Non vi è dubbio tuttavia che in entrambe rimangano tracce, impronte storiche, di una e dell’altra.<br />

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