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Insegnamento e Apprendimento delle Coniche A049.pdf - Didattica.it

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SAPER OSSERVARE<br />

Quella curva della luce nella tazza<br />

PRENDETE una tazza da tè (quelle in ceramica andranno benissimo) il cui bordo sia circolare e la<br />

cui superficie interna sia riflettente. Mettetela su un tavolo in modo che<br />

al suo interno possano<br />

cadere i raggi luminosi di una lampadina che non si trovi esattamente al di sopra della tazza. Ora<br />

guardate dentro la tazza e noterete ciò che è stato sotto i nostri occhi chissà quante volte e che, per<br />

chissà quante volte, non abbiamo saputo vedere. All'interno della tazza, dovrebbe apparire,<br />

disegnata dai raggi luminosi, una curva che ricorda un tratto della linea che tracciamo quando<br />

disegniamo un cuore. Quando per la prima volta mi accorsi di questa immagine, pensai sub<strong>it</strong>o alla<br />

cardioide, curva nota ai matematici sin dal 1600 e così chiamata per la sua forma, somigliante a<br />

quella del cuore. La curva doveva per forza essere generata dalla riflessione della luce sulla<br />

superficie della tazza. Schematizzai e semplificai il problema facendo finta che i raggi luminosi<br />

provenissero da un lampadina posta ad una distanza infin<strong>it</strong>a, ciò permise di considerare paralleli i<br />

raggi incidenti. Con l'ausilio del computer simulai la riflessione di raggi di luce paralleli su un<br />

cerchio riflettente (rappresentante una sezione orizzontale della tazza) e gli feci disegnare<br />

l'inviluppo <strong>delle</strong> rette rappresentanti i raggi riflessi. La curva che mi si presentò sul mon<strong>it</strong>or fu<br />

esattamente uguale a quella che appariva nella tazza da tè. Non restava che dimostrare che si<br />

trattasse di una cardioide. Consultando i sacri testi di geometria, trovai senza grandi difficoltà<br />

almeno quattro definizioni diverse della cardioide, ma nessuna di queste era interpretabile come<br />

riflessione di raggi paralleli su una circonferenza. Fu quasi per caso, quando ormai stavo per<br />

abbandonare il problema, che mi imbattei in una curva che non avevo ancora mai incontrato: la<br />

nefroide. La sua definizione matematica aderiva perfettamente alle mie richieste: l'immagine che<br />

appare sul fondo della tazza è proprio un arco di nefroide. Il termine «nefroide» deriva dalla sua<br />

forma, che ricorda quella dei reni. Nella tazza da tè si vede solo metà curva, l'altra metà si vedrebbe<br />

se la luce provenisse da una direzione opposta a quella della nostra lampadina.<br />

È interessante notare che, se la sorgente di luce fosse posta esattamente sul bordo della nostra tazza<br />

da tè, allora all'interno si formerebbe una cardioide completa; con un minimo di abil<strong>it</strong>à si riesce a<br />

vederla. Concludo questi appunti diretti agli studenti osservando che possiamo pensare a questa<br />

piccola avventura come a un'ulteriore conferma del pensiero di Galileo secondo il quale: «La<br />

filosofia è scr<strong>it</strong>ta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io<br />

dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscere i<br />

caratteri, né quali è scr<strong>it</strong>to. Egli è scr<strong>it</strong>to in lingua matematica. E i caratteri son triangoli, cerchi, ed<br />

altre figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola».<br />

XXX<br />

(tratto da “La Stampa - Tuttoscienze”)

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