Insegnamento e Apprendimento delle Coniche A049.pdf - Didattica.it
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matematico che, se non messa prontamente “in confl<strong>it</strong>to” con altre immagini corrette, avrebbe rischiato<br />
di alimentare una misconcezione.<br />
Analogamente ho notato come sia stato un po’ disagevole per taluni pensare agli assi cartesiani su cui<br />
era centrata l’ellisse come <strong>delle</strong> rette e non come dei segmenti (continuavano a pensarli e a disegnarli<br />
come se fossero gli assi dell’ellisse)<br />
Un’ altra questione a cui accennavo e che riguarda la verifica finale (esercizio 2) è come nessuno<br />
abbia esegu<strong>it</strong>o l’esercizio trovando dapprima (a mente) le coordinate dei vertici e poi decidendo se fosse<br />
necessario utilizzare il calcolo dell’ordinata “per sost<strong>it</strong>uzione” nell’equazione. Tutti si sono<br />
immediatamente affidati alla delega formale, che ha naturalmente reso più complicato lo svolgimento<br />
dell’esercizio e causato numerosi errori (soprattutto quando si doveva affermare una mancanza di<br />
soluzione)<br />
La doppia definizione che è stata data <strong>delle</strong> coniche (come sezione di cono e come luogo<br />
geometrico) ha prodotto qualche confusione in alcuni (che avevano avuto problemi con la intersezione<br />
di piano e cono): la generatrice del cono è spesso stata confusa con la direttrice della parabola, non solo a<br />
livello lessicale, ma anche a livello concettuale: se la parabola come sezione è prodotta dall’intersezione<br />
col cono di un piano parallelo ad una generatrice finisce che la parabola disegnata è “parallela” alla<br />
direttrice e quindi è una retta parallela all’asse della parabola (incredibile ma vero - almeno questa è la<br />
spiegazione che ne abbiamo dato…)<br />
Di nuovo nella verifica finale (esercizio 3): innanz<strong>it</strong>utto dire “le distanze dai punti” anziché “le<br />
distanze dai fuochi” mette sub<strong>it</strong>o in moto meccanismi e riferimenti concettuali specifici della<br />
terminologia cartesiana: alcuni infatti non riconoscono la definizione di ellisse (per cui la soluzione<br />
sarebbe stata pressoché immediata) e tentano di calcolare la distanza con la “regola della distanza” sul<br />
piano cartesiano; inoltre la stragrande maggioranza pone inconsapevolmente i fuochi sull’asse x anziché<br />
sull’asse y: in questo caso, come nell’es. 5, la rappresentazione grafica non balza sub<strong>it</strong>o agli occhi e<br />
sarebbe stato più opportuno da parte mia esplic<strong>it</strong>are maggiormente il procedimento risolutivo<br />
aggiungendo richieste intermedie, come quella di “disegnare i fuochi…”. In generale forse non è stata<br />
sottolineata a sufficienza la distinzione tra i diversi registri usati, dando ad essi un nome specifico e<br />
richiamandolo ogni volta che veniva utilizzato.<br />
Ulteriori osservazioni sono riportate in appendice, insieme ad alcuni protocolli<br />
degli studenti.<br />
l’ellisse con quella data eccentric<strong>it</strong>à “tipica” del mio disegno, alcuni studenti si sono stup<strong>it</strong>i e credevano ci fosse un<br />
errore!<br />
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