Insegnamento e Apprendimento delle Coniche A049.pdf - Didattica.it
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l’evoluzione del metodo, il procedere continuo e sempre vivo della ricerca matematica e così via. A questo<br />
aspetto, che in realtà mi aspettavo sarebbe stato trattato più diffusamente nella vis<strong>it</strong>a alla mostra di<br />
quanto<br />
non è stato, ho dedicato qualche accenno e qualche richiamo (ben riusc<strong>it</strong>o, mi pare, a giudicare<br />
anche da alcune risposte avute in aula e nelle verifiche). In sostanza 1) che la matematica è viva anche oggi<br />
e che non è stato gia tutto scoperto nel passato lo ha ricordato la guida al museo, dicendo che ci sono<br />
problemi ancora aperti anche di semplice formulazione (e ha c<strong>it</strong>ato la congettura di Goldbach, e il<br />
premio in palio, tanto che poi uno studente al rientro mi ha chiesto informazioni - forse attratto dal<br />
premio…?); 2) l’utilizzo degli strumenti riga e compasso, oppure la mano libera o ancora un ellissografo,<br />
per disegnare un’ellisse è stato discusso, è stato accennato al ruolo dei primi presso i Greci, il perché si<br />
consideri esattamente un’ellisse quella disegnata da un ellissografo, nonostante l’imperfezione dello<br />
strumento, l’impossibil<strong>it</strong>à con riga e compasso di tracciare tutti i punti dell’ellisse; 3) la differenza tra la<br />
riga e il compasso, mostrando che il compasso non ha la forma della circonferenza che traccia, mentre<br />
la riga possiede già la forma della retta, è stata evidenziata, mostrando la differenza tra un bicchiere e un<br />
compasso (con entrambi si possono disegnare cerchi), e, riferendosi a quanto visto alla mostra, si è poi<br />
passati a parlare dei meccanismi sorti nella rivoluzione industriale per tracciare rette, senza bisogno di rette<br />
generatrici (si era visto il meccanismo di Tcheb<strong>it</strong>chev, di Watt e di Paucellier) al fine del buon<br />
funzionamento <strong>delle</strong> macchine a vapore; 4) su questo punto si è poi ripercorso quanto brevemente<br />
accennato dalla guida,ovvero il discorso dell’ util<strong>it</strong>à-inutil<strong>it</strong>à della matematica: se i primi meccanismi<br />
erano imperfetti ma avevano uno scopo pratico (la matematica utile), l’inversore di Paucellier traccia<br />
rette esatte, ma, oltre ad essere di più difficile costruzione, non è stato individuato con altro scopo che<br />
uno puramente teoretico (la matematica inutile, quindi un bel gioco, una bella impresa). I ragazzi paiono<br />
in generale aver recep<strong>it</strong>o e compreso questi aspetti.<br />
Legato all’aspetto culturale della matematica, è stato il tentativo, pur se sporadico, di mostrarne i<br />
legami con altre discipline scientifiche (fisica, astronomia, ingegneria) e non scientifiche (arte, musica)<br />
3.5 Valutazione conclusiva<br />
Credo che per un tirocinante che si appresti praticamente per la prima volta a tenere una serie di lezioni<br />
da lui interamente organizzate e da lui interamente gest<strong>it</strong>e davanti ad una classe, nella sua prima<br />
esperienza<br />
di insegnamento, sia difficile non essere principalmente concentrato su quello che dirà, farà e<br />
su come organizzerà il lavoro proprio e altrui. E questo purtroppo, pur essendo una fase necessaria da<br />
percorrere, va inesorabilmente a detrimento della maggiore attenzione che egli può dare agli alunni, alle<br />
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