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All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba

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Senza minimamente sospettare <strong>di</strong> essere seguita dal sicario dell’organizzazione,<br />

Francesca aveva percorso con buona velocità l’autostrada<br />

che l’aveva portata oltre Palmanova e Portogruaro, fino a Pordenone. Si<br />

era poi <strong>di</strong>retta senza alc<strong>un</strong>a sosta verso Vittorio Veneto, per imboccare<br />

l’autostrada che l’avrebbe portata oltre Bell<strong>un</strong>o.<br />

Se fosse partita da Mestre, ci sarebbe arrivata <strong>di</strong>rettamente e ben<br />

prima, e invece aveva fatto il giro del mondo, aveva pensato Francesca<br />

imboccando il casello dell’autostrada. Per fort<strong>un</strong>a il traffico era stato ed<br />

era ancora piuttosto scarso e non le aveva fatto perdere ulteriore tempo.<br />

All’altezza <strong>di</strong> Longarone si era fermata giusto il tempo <strong>di</strong> ingollare <strong>un</strong><br />

caffè, fare <strong>un</strong>a pipì urgente e il pieno <strong>di</strong> carburante. Ben presto era entrata<br />

in Cadore, in mezzo alle montagne e con la neve ai lati della strada. Il<br />

cielo coperto <strong>di</strong> nubi basse e grevi e <strong>un</strong>a lenta nevicata avevano fatto<br />

temere a Francesca che forse sarebbe stato necessario montare le catene<br />

sulle ruote motrici, ma poi, superata Tai <strong>di</strong> Cadore, il cielo, non più<br />

minaccioso, anche se ancora coperto <strong>di</strong> alte nubi, era andato schiarendo.<br />

Superata d’<strong>un</strong> fiato Cortina, ancora mezzo addormentata sotto <strong>un</strong>a<br />

coltre bianca, si era velocemente portata al Lago <strong>di</strong> Landro. Qui Francesca<br />

si era concessa <strong>un</strong>a breve sosta in baita, per <strong>un</strong> altro caffè caldo e<br />

profumato e <strong>un</strong>’altra corsetta in gabinetto. Subito dopo si era buttata nella<br />

l<strong>un</strong>ga e veloce <strong>di</strong>scesa verso Dobbiaco.<br />

Mentre, in <strong>un</strong> paesaggio completamente innevato, percorreva con<br />

rapi<strong>di</strong>tà la Val Pusteria, <strong>di</strong> solito molto più trafficata, il sole aveva fatto<br />

capolino tra le nubi. Finalmente la prima meta era vicina, aveva pensato<br />

Francesca con <strong>un</strong> l<strong>un</strong>go sba<strong>di</strong>glio, e poco a poco aveva cominciato a<br />

rilassarsi.<br />

L’incontro con Letizia, suggellato da <strong>un</strong> l<strong>un</strong>go abbraccio fraterno e da<br />

<strong>un</strong> rapido scambio <strong>di</strong> notizie, si sarebbe dovuto concludere, nelle intenzioni<br />

<strong>di</strong> Francesca, in qualche minuto, dopo la consegna del regalo. Letizia<br />

però aveva insistito perché lei si fermasse <strong>un</strong> poco più a l<strong>un</strong>go, e, vista<br />

l’ora, facesse <strong>un</strong>a volta tanto colazione assieme a lei.<br />

“Come va il lavoro?” si informa a <strong>un</strong> certo momento Letizia, imburrando<br />

<strong>un</strong>a fetta <strong>di</strong> pane nero su cui stende <strong>un</strong> velo <strong>di</strong> miele.<br />

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