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All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba

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“Salutalo da parte nostra. Anche noi speriamo <strong>di</strong> rivedervi tutti e due,<br />

insieme e al più presto.” Avrebbe voluto aggi<strong>un</strong>gere “mi raccomando,<br />

figlia mia, tienitelo ben stretto”, ma sentiva in cuor suo che era meglio non<br />

affrettare i tempi con <strong>un</strong> suggerimento estemporaneo e forse inopport<strong>un</strong>o.<br />

Oppure, magari, era <strong>un</strong> suggerimento del tutto inutile e già superato<br />

da <strong>un</strong>a bellissima realtà, che la sua bambina, per ora, aveva tenuto per sé.<br />

Nel deporre il microfono Letizia non fa alc<strong>un</strong> commento sugli apprezzamenti<br />

della mamma, ma si asciuga <strong>un</strong>a lacrima, mentre, con <strong>un</strong> timido<br />

sorriso si rivolge a Umberto, appena rientrato nella stanza.<br />

Terminato l’incontro con il commissario Favaretto, l’ispettrice Sonia<br />

Maino, sempre più incuriosita dai dati che aveva visto scorrere sul monitor,<br />

ha abbandonato momentaneamente il lavoro che stava facendo e ha<br />

ripreso imme<strong>di</strong>atamente l’esame del floppy. Dopo ore <strong>di</strong> attente verifiche,<br />

se ancora le manca la comprensione <strong>di</strong> singoli particolari, prima che<br />

il pomeriggio sia interamente trascorso e calino le ombre della sera, già è<br />

riuscita a stabilire numerosi nessi interni alle varie informazioni. Questo le<br />

ha permesso <strong>di</strong> eliminare ogni più piccolo dubbio sull’inquietante ampiezza<br />

e gravità dello scenario che è possibile ricostruire sulla base degli elementi<br />

contenuti nel <strong>di</strong>schetto. Sente allora il dovere <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icare questa<br />

nuova, acquisita certezza all’amico Stefano Garin e lo raggi<strong>un</strong>ge nella sua<br />

stanza.<br />

Stefano ascolta con molta attenzione le sue conclusioni, poi la osserva<br />

in silenzio.<br />

“Che cosa stai rimuginando?” chiede lei dopo <strong>un</strong> poco<br />

“Penso che forse potremmo tornare insieme da Favaretto per aggiornarlo.”<br />

“No, non è possibile, purtroppo. Se ne è già andato. Poco fa ho sentito<br />

che salutava e usciva.”<br />

“Già, è abbastanza tar<strong>di</strong>, anche per noi. Ma forse è meglio così, che<br />

sia già andato via. Forse è meglio lasciar passare la notte, per riflettere su<br />

tutta la questione e per avere più chiari tutti gli elementi del problema.”<br />

“Direi <strong>di</strong> sì. Forse è opport<strong>un</strong>o che ci presentiamo a lui con le idee<br />

belle chiare.”<br />

“Domani mattina, magari, veniamo in ufficio con <strong>un</strong> poco <strong>di</strong> anticipo,<br />

ci scambiamo le ultime impressioni e poi, per prima cosa, provve<strong>di</strong>amo a<br />

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