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All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba

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to. Non la montagna della gita <strong>di</strong> <strong>un</strong> giorno, aveva scoperto, è ovvio.<br />

Quella l’aveva conosciuta grazie all’utilitaria dei suoi genitori, che, tuttavia,<br />

per ragioni economiche non potevano permettersi più <strong>di</strong> qualche gita<br />

all’anno, e solamente d’estate, per gi<strong>un</strong>ta, ma la montagna abitata e vissuta<br />

durante <strong>un</strong>a vacanza l<strong>un</strong>ga a sufficienza da permettere <strong>di</strong> conoscere<br />

bene i posti, percorrere i sentieri, imparare a sciare e a pattinare sul ghiaccio.<br />

Aveva soggiornato in alberghi <strong>di</strong> vari paesi <strong>di</strong> montagna del Veneto, Calalzo,<br />

Lorenzago, Zoldo Alto, Falcade, e anche del Trentino, Fiera <strong>di</strong> Primiero e<br />

S. Martino <strong>di</strong> Castrozza. Ma poi si era accorto che il fatto <strong>di</strong> soggiornare<br />

in albergo poneva dei limiti alle possibilità <strong>di</strong> movimento durante la giornata,<br />

legato, come si sentiva, alla necessità <strong>di</strong> rientrare per il pasto <strong>di</strong> mezzogiorno.<br />

Poi, l’estate precedente, <strong>un</strong>a volta ancora aveva voluto cambiare,<br />

non soltanto il posto in cui trascorrere le vacanze, ma anche il modo <strong>di</strong><br />

trascorrere le giornate. Per trovare <strong>un</strong>a stanza in <strong>un</strong> garni aveva fatto <strong>un</strong><br />

giro <strong>di</strong> telefonate piuttosto ampio. Tutti, in<strong>di</strong>stintamente, gli avevano risposto<br />

con grande cortesia, ma <strong>di</strong>spiaciuti, che ormai era stagione piena,<br />

oppure che non avevano stanze singole libere, oppure anche che c’erano<br />

<strong>di</strong>fficoltà per fargli occupare da solo <strong>un</strong>a camera matrimoniale. Sembrava<br />

proprio che il mondo dovesse necessariamente muoversi e soggiornare<br />

a coppie, si era trovato a pensare vagamente infasti<strong>di</strong>to.<br />

Alla fine la fort<strong>un</strong>a non lo aveva abbandonato del tutto e, all’ultimo<br />

momento, era riuscito a scovare <strong>un</strong>a stanza singola. Una vera rarità, a<br />

quanto pare. Era solo soletto e, forse per questo, la padrona <strong>di</strong> casa, frau<br />

Greta, <strong>un</strong> poco alla volta lo aveva accolto sotto la sua ala protettiva. Lo<br />

coccolava e lo viziava, e per questo inverno gli aveva riservato la camera<br />

senza alc<strong>un</strong>a <strong>di</strong>fficoltà. Ormai lo considerava <strong>un</strong> cliente abituale, quasi<br />

<strong>un</strong>o <strong>di</strong> casa. Il fatto <strong>di</strong> vederlo sempre solo, silenzioso e tranquillo aveva<br />

forse risvegliato i suoi istinti materni e al mattino, a colazione, lui, che si<br />

sentiva ormai <strong>di</strong> casa, aveva l’impressione che lo volesse quasi rimpinzare.<br />

E pensare che in città, a casa o nei suoi viaggi, come prima colazione<br />

prendeva soltanto <strong>un</strong> caffè nero, poi, a metà mattina, in <strong>un</strong> bar mandava<br />

giù in fretta <strong>un</strong> macchiato e <strong>un</strong> croissant.<br />

Qui, la prima volta che aveva fatto colazione, si era preoccupato vedendo<br />

il tavolo imban<strong>di</strong>to con tanta abbondanza, ma poi non aveva fatto<br />

molta fatica ad abituarsi a <strong>un</strong>a prima colazione sostanziosa e abbondante.<br />

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