08.06.2013 Views

All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba

All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba

All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

“Ecco spiegato l’improvviso viaggio notturno <strong>di</strong> andata e ritorno” conferma<br />

Letizia.<br />

“Tu hai capito a quale posto segreto allude tua sorella? Te lo ricor<strong>di</strong>,<br />

vero?”<br />

“Sì, certo. A casa dei miei, a Venezia, a pianterreno c’è <strong>un</strong> ampio<br />

magazzino con <strong>un</strong>a porta che si apre sul rio, dove mio padre tiene ormeggiata<br />

la barca. Quello è il posto in cui da bambine molto spesso giocavamo<br />

ai pirati con i nostri amici. La barca era la nave dei pirati e il magazzino<br />

era il loro covo e il nascon<strong>di</strong>glio dei loro tesori. Là c’è il posto dei<br />

messaggi più segreti, quello che conoscevamo solamente Francesca e io,<br />

e che non avevamo rivelato a ness<strong>un</strong>o, nemmeno ai nostri genitori. Era<br />

appena <strong>un</strong> piccolo buco nel muro, ma sai come è la fantasia dei bambini.”<br />

Tacciono a l<strong>un</strong>go entrambi, consapevoli <strong>di</strong> essere a <strong>un</strong> solo passo da<br />

<strong>un</strong>a prima conclusione, dallo scioglimento <strong>di</strong> <strong>un</strong> primo mistero.<br />

Letizia rompe il silenzio con voce determinata. Ha deciso per entrambi:<br />

“Ormai è troppo tar<strong>di</strong> per muoverci, ma domani mattina sul presto, se<br />

ci stai e ti è possibile, pren<strong>di</strong>amo l’autobus e an<strong>di</strong>amo a Venezia, a casa<br />

dei miei, a controllare se e che cosa Francesca può aver messo in quel<br />

nostro posto segreto. Ammettendo che il tuo ragionamento sia corretto, là<br />

troveremo <strong>di</strong> sicuro qualcosa. E io sono sempre più convinta che il tuo<br />

ragionamento non fa <strong>un</strong>a grinza.”<br />

“E adesso?” chiede Umberto.<br />

“Adesso mi sento esausta, svuotata, incapace <strong>di</strong> pensare. E’ meglio che<br />

ritorni a casa” mormora ora Letizia con <strong>un</strong> sorriso leggero, pallido e tirato.<br />

“Mi infilo la giacca e ti accompagno” decide Umberto, e si alza subito<br />

dalla poltrona.<br />

“Ma posso andarci da sola, non abito lontano e sono abituata a rientrare<br />

tar<strong>di</strong> dall’ospedale” lo assicura Letizia.<br />

“No, no, a quest’ora della notte non te ne esci <strong>di</strong> qui da sola. Voglio,<br />

desidero accompagnarti. Non mi piace saperti là fuori da sola, con quello<br />

che ormai gira <strong>di</strong> notte per queste nostre povere strade.”<br />

Escono nella notte e, quasi senza proferire parola, gi<strong>un</strong>gono rapidamente<br />

al condominio in cui abita Letizia.<br />

“A che ora passo a prenderti domattina?” le chiede Umberto sulla<br />

porta <strong>di</strong> strada.<br />

“Te lo saprò <strong>di</strong>re domani. Ti telefono io. Devo prima chiedere <strong>un</strong> altro<br />

159

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!