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All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba

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subito dopo. L’ho seguita per tutto il giorno, su e giù, su e giù per le piste,<br />

senza perderla <strong>di</strong> vista. Non l’ho mai abbandonata, nemmeno per <strong>un</strong> momento<br />

durante tutto il giorno. Perfino quando si è fermata per mangiare<br />

<strong>un</strong> panino mi sono piazzato vicino a lei. Tanto quella non mi conosce, ho<br />

pensato. Verso sera, quando quella ha imboccato la pista per scendere a<br />

valle, mi sono detto che forse era venuto il momento buono e mi sono<br />

buttato giù anch’io, a seguirla. Quando la pista ha girato <strong>un</strong> poco, il posto<br />

mi è sembrato quello giusto e le ho sparato. In quel momento in pista<br />

c’eravamo soltanto noi due. Non potevo sbagliare. Era impossibile sbagliare,<br />

te lo giuro. Ma se non l’ho mai abbandonata <strong>un</strong> momento, come<br />

potevo sbagliare? Non poteva essere che lei. Te lo giuro che è andata<br />

così, cre<strong>di</strong>mi.”<br />

“Nemmeno per <strong>un</strong> momento della giornata l’hai persa <strong>di</strong> vista?” chiede<br />

l’altro. Lo ha lasciato parlare senza interromperlo, per capire bene<br />

come sono andate le cose e intuire dove può essere finito il <strong>di</strong>schetto<br />

introvabile, ma ha già deciso cosa fare dell’imbecille incapace, quando,<br />

<strong>un</strong>a buona volta, quel deficiente avrà finito <strong>di</strong> ripetere tutta quanta la sua<br />

stupida storiella.<br />

“Mai, non l’ho mai persa <strong>di</strong> vista nemmeno per <strong>un</strong> momento, da quando<br />

è partita da casa a quando è arrivata in garni. Per più <strong>di</strong> <strong>un</strong>’ora l’ho<br />

aspettata seduto in automobile, a gelare. Mi sono allontanato soltanto <strong>un</strong><br />

momento, quando sono andato a bere <strong>un</strong> caffè, mentre lei era dentro. Ma<br />

avrò perso non più <strong>di</strong> due minuti e sono tornato imme<strong>di</strong>atamente all’auto.<br />

E dopo poco meno <strong>di</strong> mezz’ora l’ho vista uscire con sci e scarponi e<br />

<strong>di</strong>rigersi alla fermata del bus. E’ vero, mi sono tenuto <strong>un</strong> poco defilato, ma<br />

non l’ho mai persa <strong>di</strong> vista. Come ti ho detto, quando è salita sul bus<br />

navetta che porta agli impianti del Plan <strong>di</strong> Corones, mi sono accodato al<br />

bus e da quel momento ho continuato a seguirla e a non perderla d’occhio.”<br />

L’altro lo interrompe con <strong>un</strong> mezzo ringhio furibondo e, sovrastandolo<br />

minaccioso, grida incollerito: “Certo, questo me lo hai già detto e ripetuto,<br />

ma mi sai <strong>di</strong>re ora chi cazzo mai hai seguito per tutto il giorno, tu, stronzo?”<br />

“Era lei! Era proprio lei! - grida affannato, ritraendo istintivamente la<br />

testa e girando il viso <strong>di</strong> lato -. Sono sicuro, era lei! Doveva essere entrata<br />

nel garni solo per depositare i bagagli e per cambiarsi per andare a sciare,<br />

berretto e occhiali compresi, e aveva gli scarponi ai pie<strong>di</strong>, non posso essermi<br />

sbagliato.”<br />

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