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All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba

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<strong>di</strong> recarmi perfino a casa dei miei per qualche tempo. Almeno fino a<br />

quando la situazione non si sarà chiarita a sufficienza.”<br />

“Ora che ho conosciuto i tuoi, capisco benissimo che non è <strong>un</strong>a scelta<br />

facile, quella <strong>di</strong> stare lontana da loro, anche se è solamente per qualche<br />

tempo, ma sono d’accordo con te. Mi sembra <strong>un</strong>a scelta avveduta.”<br />

“Dovrei però trovare <strong>un</strong> pretesto che spieghi in modo plausibile perché<br />

non posso nemmeno andare a trovarli, ma ora mi sento incapace <strong>di</strong><br />

ragionare. Magari potrei sentirli al telefono molto più spesso, e fare in<br />

modo così che si sentano com<strong>un</strong>que tranquilli.”<br />

“Penso che la scusa <strong>di</strong> accresciuti impegni <strong>di</strong> lavoro sia del tutto plausibile<br />

e accettabile. Se ti va come pretesto. E certo, più frequenti telefonate<br />

potrebbero essere <strong>un</strong> momentaneo surrogato per la tua lontananza.<br />

Bene, ora siamo d’accordo, prima ce ne an<strong>di</strong>amo da bravi a fare le valigie,<br />

e poi tu ti trasferisci subito nel mio appartamento.”<br />

Non appena rimette piede nell’appartamento <strong>di</strong> Umberto, Letizia decide<br />

<strong>di</strong> com<strong>un</strong>icare ai genitori che per qualche tempo le sarà <strong>di</strong>fficile<br />

andare a casa loro. E così traduce subito in atto il proposito <strong>di</strong> tenersi<br />

molto più spesso in contatto telefonico.<br />

“Ciao, mamma, come stai?”<br />

“Bene. E tu, bambina mia?”<br />

“Anch’io. E papà?”<br />

“E’ uscito da poco per la sua consueta passeggiata del mattino. Ma<br />

come mai già mi telefoni? Dopo tutto ci siamo viste appena ieri.”<br />

“Sai, mamma, ieri mi sono <strong>di</strong>menticata <strong>di</strong> <strong>di</strong>rti che per qualche tempo<br />

mi sarà <strong>di</strong>fficile venire a Venezia. E sarà anche molto <strong>di</strong>fficile che tu mi<br />

trovi a casa, ma ti telefonerò io molto più spesso. Domani il primario parte<br />

per gli Stati Uniti, per partecipare a <strong>un</strong> congresso, e così per parecchio<br />

tempo sarò assai più impegnata con il lavoro.” E’ <strong>un</strong>a bugia, e Letizia si<br />

sente arrossire, ma sa bene che con <strong>un</strong>a donna così attenta ai particolari,<br />

alle atmosfere e ai toni <strong>di</strong> voce come la mamma, non può non giustificare<br />

in modo plausibile il periodo <strong>di</strong> forzata lontananza.<br />

“Che peccato. Sai che ho sempre desiderio <strong>di</strong> vederti. Ma <strong>di</strong>mmi, hai<br />

visto <strong>di</strong> nuovo Umberto? Un ragazzo così simpatico e sensibile. Un figliolo<br />

veramente adorabile, proprio come te. Proprio <strong>un</strong>o <strong>di</strong> casa.”<br />

“Sì, mamma. Mi ha anche detto <strong>di</strong> porgervi i suoi saluti, e ha aggi<strong>un</strong>to<br />

che spera <strong>di</strong> rivedervi al più presto.”<br />

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