All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba
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e si affretta a uscire.<br />
Proprio in quel momento l’uomo che per tanti chilometri l’aveva seguita,<br />
stanco <strong>di</strong> attendere chiuso in automobile, si era appena seduto al<br />
tavolino <strong>di</strong> <strong>un</strong> vicino bar, per bere prima <strong>un</strong> buon caffè e per fare poi <strong>un</strong>a<br />
sostanziosa e tranquilla colazione.<br />
Intanto Francesca, mentre scende veloce verso Br<strong>un</strong>ico, pensa che,<br />
se non ci fossero stati intralci nel traffico, nel giro <strong>di</strong> <strong>un</strong>’ora avrebbe<br />
riabbracciato Loris.<br />
Francesca De Stefani si sarebbe senz’altro goduta con erotica e<br />
spensierata allegria le vacanze a Bressanone assieme a Loris Chinellato,<br />
e sarebbero stati senza dubbio alc<strong>un</strong>o giorni <strong>di</strong> sogno e notti <strong>di</strong> fuoco e<br />
tempo oblioso, interamente bello e felice non soltanto per Loris, ma anche<br />
per lei, se, <strong>di</strong> tanto in tanto, <strong>un</strong>’ombra nera, <strong>un</strong>a sensazione indefinibile e<br />
malaugurata <strong>di</strong> pericolo non fosse venuta a turbare deleteria l’intensa e<br />
perfetta serenità <strong>di</strong> quei giorni luminosi e immemori e non l’avesse resa<br />
penosamente inquieta.<br />
In quei momenti i suoi occhi si facevano irrequieti e attenti. Sorvegliavano<br />
<strong>di</strong>screti, ma p<strong>un</strong>tuti, tutto quello che avveniva intorno a lei. Notavano<br />
ogni più piccola circostanza inusuale, anche quella apparentemente<br />
meno significativa, pronti a in<strong>di</strong>viduare subito <strong>un</strong>a possibile minaccia, non<br />
solo per la sua incolumità, ma anche, e soprattutto, per quella <strong>di</strong> Loris, da<br />
quando lo aveva raggi<strong>un</strong>to.<br />
Assai presto la fiduciosa speranza con cui era partita da Trieste si era<br />
rapidamente e in gran parte <strong>di</strong>leguata, anche se nulla <strong>di</strong> vagamente inquietante<br />
era mai accaduto o aveva attirato in effetti la sua attenzione, e<br />
nulla, eccetto la sua stessa preoccupazione, l’aveva mai resa concretamente<br />
apprensiva o inquieta, oppure l’aveva davvero messa in allarme.<br />
Una sera, in <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> informazioni, incapace <strong>di</strong> sopportare la frustrante<br />
attesa <strong>di</strong> <strong>un</strong>a buona notizia da parte <strong>di</strong> Gino Molin, spinta dal bisogno<br />
<strong>di</strong> sapere come procedevano i tentativi <strong>di</strong> leggere il <strong>di</strong>schetto, aveva<br />
telefonato al vecchio e caro amico.<br />
“E’ protetto molto bene - aveva risposto alle sue domande ansiose<br />
l’amico Gino, <strong>un</strong> poco mortificato, e però ancora piuttosto fiducioso -, ma<br />
ce la farò. Ci puoi scommettere che vincerò la sfida e che avrò le chiavi<br />
<strong>di</strong> co<strong>di</strong>fica, e allora sarà <strong>un</strong>o scherzo leggerlo.”<br />
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