All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba
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nastro, alternativamente bianco o rosso, fissato a <strong>un</strong>’alta asta sorretta da<br />
<strong>un</strong> portatore collocato al centro del gruppo, che si è <strong>di</strong>sposto su <strong>un</strong>’ampia<br />
circonferenza. Con movimenti coor<strong>di</strong>nati dalla musica i danzatori e le<br />
danzatrici intrecciano la loro danza e intanto, girando lenti attorno al sostegno<br />
centrale e movendosi gli <strong>un</strong>i rispetto agli altri e scambiandosi <strong>di</strong><br />
posto nel cerchio, fanno intrecciare i nastri e formano figurazioni geometriche<br />
complesse, che poi tornano a <strong>di</strong>sfare con i movimenti or<strong>di</strong>nati dei<br />
passi <strong>di</strong> danza eseguiti all’inverso. Alla fine, quando tutti i nastri sono stati<br />
<strong>di</strong> nuovo separati e sembrano <strong>di</strong> nuovo i raggi <strong>di</strong> <strong>un</strong>’ampia ruota, il gruppo<br />
riceve per la seconda volta il sentito applauso degli spettatori, meravigliati<br />
dalla loro armoniosa e or<strong>di</strong>nata bravura.<br />
Non lontano <strong>un</strong> gruppo <strong>di</strong> giovani uomini vestiti alla tirolese si esibisce<br />
in <strong>un</strong>a danza ben <strong>di</strong>versa, maschia e rude, perché i danzatori, se così si<br />
possono chiamare, sul ritmo scan<strong>di</strong>to da <strong>un</strong>a fisarmonica, accennano energici<br />
e rapi<strong>di</strong> movimenti <strong>di</strong> lotta. “Assai probabilmente è <strong>un</strong> resto <strong>di</strong> tempi<br />
passati, quando la vigoria fisica e l’agilità erano essenziali in battaglia.<br />
Allora anche le movenze della danza avevano <strong>un</strong>a f<strong>un</strong>zione preparatoria<br />
all’agilità del movimento. Preparavano allo scontro fisico, alla lotta corpo<br />
a corpo e allo scontro all’arma bianca” sussurra Umberto all’orecchio <strong>di</strong><br />
Letizia. Poi i danzatori cambiano movenze. A due a due si mettono faccia<br />
a faccia e agganciano l’<strong>un</strong>a all’altra le robuste cinture che entrambi indossano<br />
in vita e, con il sostegno fornito dal compagno, si alternano in<br />
esercizi <strong>di</strong> forza e acrobazia. E poi cambiano ancora la loro danza, ora si<br />
servono <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>e robuste panche e su quelle alternativamente saltano e<br />
ballano con forza e agilità, in <strong>un</strong> gioco incessante <strong>di</strong> velocità, equilibrio e<br />
destrezza.<br />
Camminando piano, fermandosi <strong>di</strong> tanto in tanto a guardare incuriositi,<br />
Letizia e Umberto si portano assai lentamente verso la periferia della<br />
città vecchia. Poco lontano dal Castello, quasi sotto le sue alte e severe<br />
mura e davanti al Convento delle Orsoline, sul palco eretto nel Parco<br />
Tschurtschenthaler comincia proprio allora il concerto della banda citta<strong>di</strong>na<br />
<strong>di</strong> Br<strong>un</strong>ico. L’esecuzione <strong>di</strong> ogni brano è sottolineata dai vibranti e<br />
sentiti applausi dei moltissimi spettatori, deliziati da <strong>un</strong> programma vario <strong>di</strong><br />
musiche gradevoli e allegre.<br />
Quando termina il concerto, Letizia e Umberto si trattengono sul posto,<br />
siedono alla l<strong>un</strong>ga tavola allestita all’aperto sotto la grande tenda e<br />
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