08.06.2013 Views

All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba

All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba

All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

vuole troncare, che ha già troncato.<br />

E’ evidente che lei ora vorrebbe rispondergli con <strong>un</strong>a missiva sprezzante<br />

nelle parole e nei contenuti, e, insieme, sostenuta e piena <strong>di</strong> altera<br />

<strong>di</strong>gnità, come si conviene a <strong>un</strong>a signora gentile e ammodo. Ma non sa<br />

cosa scrivere per incenerirlo o, meglio ancora, per schiacciarlo come <strong>un</strong><br />

verme, <strong>un</strong> insetto immondo, <strong>un</strong>o scarafaggio.<br />

La lingua italiana che lei conosce le sembra incapace <strong>di</strong> raggi<strong>un</strong>gere<br />

la carica <strong>di</strong>struttiva della contenuta veemenza lessicale e del sarcasmo<br />

più mordace <strong>di</strong> cui lei vorrebbe appropriarsi per farne <strong>un</strong> uso <strong>di</strong>rompente<br />

e mici<strong>di</strong>ale contro l’infame fe<strong>di</strong>frago. Ecco perché continua a fissare alternativamente<br />

il foglio della lettera e il vuoto, il foglio per la risposta e il<br />

vuoto.<br />

All’improvviso Umberto si riscuote, stanco del suo gioco mentale,<br />

che giu<strong>di</strong>ca infantile, sterile e fine a se stesso, e comincia a pensare che<br />

sarebbe sempre ora che la donzella la piantasse con quella manfrina, con<br />

quel balletto, con quel valzer triste degli occhi, che tracannasse il suo<br />

bicchiere <strong>di</strong> vino e se ne andasse <strong>un</strong>a volta per tutte a scribacchiare altrove<br />

la sua bella letterina.<br />

Alla fine lo stomaco, stremato dalla fame, incattivito dalla sua irrazionale<br />

decisione <strong>di</strong> attendere, incazzato oltremodo con quella tardona tiratar<strong>di</strong>,<br />

prende il sopravvento sulle buone intenzioni <strong>di</strong> Umberto e lo costringe ad<br />

avvicinarsi <strong>di</strong> persona al tavolo occupato dalla gentile signora, per fare la<br />

sua richiesta senza ricorrere all’interme<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Franz.<br />

Con buona grazia - e però, se badasse a quanto gli suggerisce lo<br />

stomaco, prima comincerebbe a inveire e poi la manderebbe francamente<br />

al <strong>di</strong>avolo, e anche in malo modo – Umberto le chiede se può sedere al<br />

suo stesso tavolo, visto che è libero a sufficienza anche per lui e che tutti<br />

gli altri tavoli sono abbondantemente occupati. Se lei non è in attesa <strong>di</strong><br />

altre persone per la cena, beninteso, e se la sua presenza non la <strong>di</strong>sturba,<br />

è ovvio, conclude con <strong>un</strong> ampio sorriso che cerca <strong>di</strong> liberare da ogni<br />

ironia.<br />

Lei, quasi senza alzare lo sguardo, risponde con <strong>un</strong> cenno vagamente<br />

affermativo della testa, da intendere come <strong>un</strong> assenso, a essere ottimisti e<br />

perspicaci, e contemporaneamente, quasi senza aprire bocca, bofonchia<br />

qualche parola che Umberto non intende nella confusione dei rumori della<br />

sala. Ma forse, più che pron<strong>un</strong>ciare qualche parola, quella ha semplice-<br />

23

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!