All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba
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“Per fort<strong>un</strong>a avevo con me il telefonino, e non si era rotto nella caduta.<br />
Ho chiamato il 112 e i carabinieri hanno provveduto anche ad allertare<br />
il pronto soccorso. Le piste erano state già chiuse, ma l’impianto non era<br />
ancora fermo. Subito <strong>un</strong>a squadra <strong>di</strong> soccorso è salita fino alla stazione<br />
interme<strong>di</strong>a per scendere a prendermi con <strong>un</strong> toboga. I soccorritori non<br />
riuscivano però a capire dove mi trovavo, mi hanno detto in seguito, perché<br />
ero finita abbondantemente fuori pista e in mezzo agli alberi. Nemmeno<br />
io poi lo sapevo proprio bene dove mi trovavo. Per <strong>di</strong> più era ormai<br />
quasi buio e non avevo neppure <strong>un</strong>a luce per guidarli fino a me. Almeno<br />
fumassi, avrei avuto <strong>un</strong> accen<strong>di</strong>no.<br />
“Insomma, non appena mi è sembrato <strong>di</strong> sentire delle voci, servendomi<br />
ancora del telefonino, ho fatto in modo che dalla caserma informassero<br />
quelli che mi cercavano che probabilmente sentivo le loro voci, e poi mi<br />
sono messa anche a gridare, nonostante il dolore accecante alla testa, e<br />
così sono riuscita a guidarli fino a dove stavo. Poi tutto è stato rapido,<br />
semplice e quasi indolore, si fa per <strong>di</strong>re, però mi sentivo almeno in salvo,<br />
al sicuro e in buone mani.<br />
“In ospedale mi hanno bloccato subito la caviglia e, dopo <strong>un</strong>a visita<br />
attenta del neurologo, mi hanno fatto anche <strong>un</strong>a TAC per il colpo che<br />
avevo preso alla testa. Volevano escludere tassativamente qualsiasi lesione.<br />
Fino a stamattina sono stata tenuta sotto osservazione, ma questo è<br />
stato più che altro <strong>un</strong>o scrupolo dei miei colleghi.<br />
“E ora sono qui, piena <strong>di</strong> livi<strong>di</strong>, dolori e contratture varie in tutto il<br />
corpo, e con le vacanze irrime<strong>di</strong>abilmente rovinate. Tutti hanno continuato<br />
a <strong>di</strong>rmi che sono stata fort<strong>un</strong>ata, che potevo restarci, in <strong>un</strong> incidente<br />
come quello, ma ora mi sento sfort<strong>un</strong>ata e infelice, piena <strong>di</strong> botte e contusioni<br />
<strong>di</strong> varia entità e momentaneamente azzoppata, e ho voglia <strong>di</strong> piantare<br />
tutto e <strong>di</strong> ritornare a casa” conclude tutta immalinconita, con gli occhi<br />
luci<strong>di</strong> <strong>di</strong> lacrime trattenute a stento, palesemente demoralizzata.<br />
Umberto, preoccupato e incuriosito a <strong>un</strong> tempo, non ha voluto interromperla<br />
e ora prova <strong>un</strong> bisogno istintivo e prepotente <strong>di</strong> consolarla. Si<br />
tratta forse <strong>di</strong> carità umana con<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> viva e partecipe simpatia con chi<br />
soffre? Forse lo è. Ma lui già cominciava a sentirsi fasti<strong>di</strong>osamente solo e<br />
trova assai gradevole la compagnia <strong>di</strong> Letizia, ed è felice <strong>di</strong> averla ritrovata,<br />
anche se è triste e demoralizzata.<br />
E allora, che <strong>di</strong>rle? “Ma Letizia, mi sembra che abbia ben poco senso<br />
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