All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba
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<strong>di</strong> togliere rilevanza al fatto e superare il senso <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio che ancora lo<br />
imbarazza -, non trovo nulla <strong>di</strong> strano. Se è gi<strong>un</strong>ta a destinazione non<br />
molto tempo fa <strong>un</strong>a lettera spe<strong>di</strong>ta da <strong>un</strong> soldato durante la prima guerra<br />
mon<strong>di</strong>ale, la notizia è stata riportata dai giornali, cosa vuoi che sia <strong>un</strong><br />
ritardo <strong>di</strong> tre mesi. Ma cosa è successo a tua sorella?”<br />
“Un incidente inspiegabile. Terribile e assurdo. Senti però Umberto -<br />
riprende Letizia dopo <strong>un</strong>a breve pausa -, cre<strong>di</strong>mi, trovo davvero molto<br />
<strong>di</strong>fficile spiegarti tutta questa faccenda per telefono. Il ritardo nella consegna<br />
della lettera è soltanto <strong>un</strong>a delle ragioni che mi rendono perplessa.<br />
E’ la più evidente, ma forse, a modo suo, è anche la meno strana e la più<br />
facile da capire. E’ il contenuto della lettera in sé che trovo molto singolare.<br />
Se è possibile, vorrei incontrarti e farti leggere <strong>di</strong> persona la lettera. E<br />
dopo sentire le tue impressioni.”<br />
Nelle parole <strong>di</strong> Letizia Umberto è sicuro <strong>di</strong> percepire <strong>un</strong> vago tono <strong>di</strong><br />
preghiera e si affretta ad accogliere la sua richiesta, anche se il tempo<br />
che ha a <strong>di</strong>sposizione è veramente poco, pensa controllando con <strong>un</strong>’occhiata<br />
l’orologio. “Certo che è possibile! Va benissimo. Sarà <strong>un</strong> vero piacere<br />
incontrarti e rivederti, nonostante le circostanze. Purtroppo avrò troppo<br />
poco tempo da de<strong>di</strong>carti. Anzi, è stato davvero <strong>un</strong> caso che tu mi abbia<br />
trovato. Sono rientrato appena ieri sera sul tar<strong>di</strong> da Milano per fare il<br />
cambio del vestiario e stamattina ho già quasi la valigia in mano e il biglietto<br />
in tasca, pronto per prendere il treno per Roma.”<br />
“Ma guarda che, se non puoi...”<br />
“Ma no, ma no, non voglio assolutamente rin<strong>un</strong>ciare al piacere <strong>di</strong><br />
incontrarti al più presto. Anche se sarà per troppo poco tempo, purtroppo.”<br />
“Grazie, allora. Non ti ruberò molto tempo, se troverai che nelle parole<br />
scritte da mia sorella non c’è nulla <strong>di</strong> particolare. Ma, quando ho ricevuto<br />
la lettera, ho trovato tutta la faccenda così strana che non sapevo<br />
cosa pensare. Mi sentivo piuttosto confusa e non sapevo a chi rivolgermi.<br />
Poi mi sono ricordata <strong>di</strong> te e ho pensato <strong>di</strong> chiedere il tuo aiuto.”<br />
“E hai fatto benissimo. Ti ringrazio per la fiducia. Senti, se per te va<br />
bene, possiamo incontrarci <strong>di</strong>rettamente alla stazione, vicino all’e<strong>di</strong>cola<br />
dei giornali. Così potremo stare <strong>un</strong> poco assieme e <strong>di</strong>scutere della lettera<br />
fino all’ultimo momento. Che bello però, che tu abbia pensato <strong>di</strong> rivolgerti<br />
a me in <strong>un</strong>a simile circostanza.”<br />
“Fra quanto parte il tuo treno?”<br />
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