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All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba

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“Ma ne sei sicuro? Sei proprio sicuro <strong>di</strong> averla ammazzata? Magari<br />

l’hai soltanto ferita e quella sta già spifferando tutto alla polizia, o a chissà<br />

chi.” Lo incalza con la voce alterata dalla preoccupazione e dalla rabbia.<br />

“No, non l’ho soltanto ferita. Sì, sono proprio sicuro <strong>di</strong> averla fatta<br />

fuori. Tre colpi le ho sparato addosso ed è volata fuori pista, a fracassarsi<br />

anche su <strong>un</strong> tronco d’albero e magari anche su <strong>un</strong>a roccia, quella che le<br />

stava a ridosso.”<br />

“Ma sei sicuro che è davvero morta?”<br />

“Stai pur certo che quella puttana non ficcherà mai più il naso dove<br />

non deve e non porterà via più nulla” risponde l’altro con il tono infasti<strong>di</strong>to<br />

<strong>di</strong> chi non ammette repliche ed è stanco <strong>di</strong> ripetere sempre le stesse cose.<br />

“Ma non ci sono dubbi, vero? L’hai proprio tolta <strong>di</strong> mezzo? Hai controllato<br />

bene?” torna a insistere dubbioso e a chiedere ancora preoccupato<br />

il primo, insod<strong>di</strong>sfatto delle assicurazioni, e intanto ficca inquisitorio gli<br />

occhi in viso al suo interlocutore.<br />

“Ho controllato, ho controllato, stai tranquillo. Non è certo il caso <strong>di</strong><br />

rompere ancora i coglioni con questa storia” risponde l’altro con <strong>un</strong>a certa<br />

impazienza rozza e in<strong>di</strong>sponente, ma intanto gli occhi gli scappano <strong>di</strong> lato.<br />

“Guarda che è <strong>un</strong>a situazione delicatissima e che non ammette il più<br />

piccolo errore. Avresti dovuto vedere quanto era furibondo il contabile e<br />

sentire quello che <strong>di</strong>ceva, quando è andato a prendere il <strong>di</strong>schetto per<br />

aggiornarlo e non lo ha trovato al suo posto. Subito lo ha cercato in cassaforte,<br />

tra i floppy riservati. Quando ha visto che non era nemmeno là, si è<br />

ricordato in <strong>un</strong> lampo <strong>di</strong> averci lavorato per l’ultima volta il giorno che è<br />

stato convocato d’urgenza ad Ancona. E ha ricordato anche <strong>di</strong> averlo<br />

lasciato inserito nel portatile, perché, subito dopo la prima, gli era arrivata<br />

<strong>un</strong>’altra telefonata che gli or<strong>di</strong>nava <strong>di</strong> mollare tutto e <strong>di</strong> partire imme<strong>di</strong>atamente.<br />

E lui lo aveva fatto. Aveva subito spento e messo via il computer<br />

ed era partito, <strong>di</strong>menticandosi del <strong>di</strong>schetto. Allora, con <strong>un</strong> sospiro <strong>di</strong> sollievo<br />

è tornato subito nel suo ufficio per controllare. Quando ha visto che<br />

il <strong>di</strong>schetto non era nemmeno nel portatile, si è infuriato come <strong>un</strong>a belva e<br />

ha cominciato a bestemmiare <strong>di</strong> brutto. Voleva che saltasse subito fuori il<br />

bastardo tra<strong>di</strong>tore che lo aveva preso. Pure lui aveva <strong>un</strong>a paura fottuta. E<br />

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