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All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba

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<strong>di</strong>tta <strong>di</strong> import-export. I file, che pure è riuscita a leggere, ma non a interpretare<br />

bene per la mancanza <strong>di</strong> <strong>un</strong> co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> decifrazione e <strong>di</strong> tempo,<br />

scrive, non sono innocenti registrazioni <strong>di</strong> transazioni <strong>di</strong> affari, come vogliono<br />

e possono sembrare, contengono dati che non le è mai capitato <strong>di</strong><br />

vedere, nonostante la mole ampia e varia <strong>di</strong> lavoro che lei abitualmente<br />

svolge nella <strong>di</strong>tta. Ecco perché è matematicamente sicura che fanno riferimento<br />

a traffici occulti, mascherati dalle attività legali della <strong>di</strong>tta. Quando<br />

si sarà trovata la chiave per deco<strong>di</strong>ficare e interpretare bene la massa<br />

cospicua dei dati, ci sarà forse il modo <strong>di</strong> smascherare <strong>un</strong>’ampia organizzazione<br />

malavitosa. Per questo, se le accadrà qualcosa, Letizia dovrà<br />

consegnare senza indugio entrambi i <strong>di</strong>schetti alla polizia e abbandonare<br />

imme<strong>di</strong>atamente la faccenda.<br />

Terminata la lettura attenta del primo <strong>di</strong>schetto, Umberto e Letizia<br />

rimangono a l<strong>un</strong>go in dubbio se recarsi senz’altro al Commissariato <strong>di</strong><br />

Polizia per consegnare i <strong>di</strong>schetti, come era stato esplicitamente scritto<br />

da Francesca, oppure se cedere alla tentazione <strong>di</strong> sapere e leggere anche<br />

il secondo <strong>di</strong>schetto. Esitano a farlo, perché, pur ripromettendosi <strong>di</strong> seguire<br />

p<strong>un</strong>to per p<strong>un</strong>to le istruzioni <strong>di</strong> Francesca, hanno paura <strong>di</strong> cancellare<br />

dati essenziali. Poi la curiosità prevale e cominciano a scorrere i file del<br />

secondo <strong>di</strong>schetto. Qualcosa pensano <strong>di</strong> riuscire a capire, ma <strong>un</strong> poco alla<br />

volta si rendono conto che non sanno come interpretare i dati che a l<strong>un</strong>go<br />

fanno trascorrere sullo schermo. Che fare? Si chiedono alla fine sempre<br />

più perplessi e irresoluti. Andare senz’altro alla polizia e consegnare tutto,<br />

sembra la risposta più ovvia. Eppure esitano ancora, e senza <strong>un</strong> perché<br />

evidente.<br />

Un’occhiata all’orologio del monitor, e si accorgono che il tempo libero<br />

<strong>di</strong> Letizia è ormai strettamente misurato. Hanno soltanto il tempo <strong>di</strong><br />

cenare con <strong>un</strong> poco <strong>di</strong> calma, ma poi lei dovrà prendere servizio in ospedale.<br />

Mentre cenano in <strong>un</strong> tranquillo ristorante del centro, nelle vicinanze <strong>di</strong><br />

quella che per abitu<strong>di</strong>ne affettuosa e tra<strong>di</strong>zione inveterata continua a essere<br />

chiamata Piazza Barche, Letizia <strong>di</strong>venta sempre più cupa e silenziosa.<br />

Ma con che cosa mai era venuta a contatto Francesca? Si chiede più<br />

volte con angoscia. Comincia a essere straziata da dubbi atroci sulle ragioni<br />

e sulle modalità della scomparsa così tragica e assurda <strong>di</strong> Francesca.<br />

Ora conosce la realtà oscura, gravida <strong>di</strong> pericoli mortali con cui sua<br />

sorella era venuta casualmente a contatto, e i dati ora in suo possesso<br />

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