All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba
All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba
All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
ta con <strong>un</strong> bravissimo ragazzo <strong>di</strong> qui, Loris Chinellato si chiama, ci eravamo<br />
parecchio riavvicinate. E anche i suoi rapporti con i nostri genitori<br />
erano notevolmente migliorati. Sembrava che avesse definitivamente messo<br />
la testa a posto. Diceva perfino che oramai aveva l’intenzione <strong>di</strong> assecondare<br />
il desiderio <strong>di</strong> Loris <strong>di</strong> sposarsi.”<br />
“E questo suo desiderio <strong>di</strong> stabilità mi sembra senza dubbio alc<strong>un</strong>o <strong>un</strong><br />
fatto estremamente positivo.”<br />
“Ma io sto <strong>di</strong>vagando. Il fatto è che io ho continuato a stu<strong>di</strong>are e lei,<br />
all’ultimo anno <strong>di</strong> liceo, ha mollato la scuola. Non si è nemmeno presentata<br />
agli esami <strong>di</strong> maturità. E pensare che era sempre stata molto brava a<br />
scuola. Da quel momento si è messa a frequentare <strong>un</strong>a compagnia <strong>di</strong><br />
balor<strong>di</strong>. Erano quasi dei piccoli delinquenti. Di sicuro spacciavano in <strong>di</strong>scoteca.<br />
Di notte era sempre fuori e rientrava a casa a ore impossibili,<br />
oppure non rientrava affatto e spariva per intere giornate. Al ritorno era<br />
piena <strong>di</strong> acre<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong>ceva che solo a quel modo poteva affermare la sua<br />
autonomia dall’oppressione della famiglia e <strong>di</strong>ventare responsabile della<br />
sua esistenza. Non ti <strong>di</strong>co la preoccupazione in famiglia. I miei non potevano<br />
<strong>di</strong> sicuro chiuderla dentro casa o metterla in catene. Non ti pare?”<br />
“Beh, non potevano certamente farlo. Senza dubbio.”<br />
Letizia ferma per <strong>un</strong> momento il suo racconto. Non ha il coraggio <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>rlo a Umberto, e si trova ancora ad arrossire nel ricordare come all’epoca<br />
<strong>un</strong> compagno <strong>di</strong> scuola aveva parlato <strong>di</strong> sua sorella. “Francesca è<br />
<strong>un</strong>a ragazza davvero molto trafficata” aveva detto con sarcasmo. Lei lo<br />
aveva guardato sorpresa, senza capire, e quello con <strong>un</strong>a gran risata aveva<br />
precisato. “Certo, molto trafficata, con tutto quello che le passa in<br />
mezzo alle gambe.” Superato il <strong>di</strong>sagio momentaneo, Letizia prosegue.<br />
“A <strong>un</strong> certo momento se ne è anche andata <strong>di</strong> casa per <strong>un</strong> periodo<br />
piuttosto l<strong>un</strong>go. Alla ricerca della sua in<strong>di</strong>pendenza, ha urlato forsennata,<br />
mentre se ne andava sbattendo la porta. Per più <strong>di</strong> <strong>un</strong> anno non ha quasi<br />
dato notizie <strong>di</strong> sé, e per noi è stato <strong>un</strong> incubo continuo. Sempre in attesa<br />
del peggio. I miei genitori erano <strong>di</strong>sperati, entrambi sull’orlo <strong>di</strong> <strong>un</strong> esaurimento<br />
nervoso, anche per l’incapacità stessa <strong>di</strong> capire il suo comportamento<br />
e <strong>di</strong> agire in conseguenza. Per fort<strong>un</strong>a i miei sono così legati che<br />
hanno saputo sostenersi a vicenda durante tutto quel periodo <strong>di</strong>sgraziato.<br />
Noi ragazze eravamo ormai maggiorenni. Io frequentavo già l’<strong>un</strong>iversità<br />
da tre anni.<br />
150