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All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba

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sensibilità le situazioni <strong>di</strong> crisi dei suoi piccoli pazienti che, incapaci <strong>di</strong><br />

parlare dei loro sintomi, sanno soltanto vagire e piangere, per chiedere<br />

aiuto e conforto.<br />

Umberto vive ancora nel clima della vacanza, e si sente leggermente<br />

spiazzato dopo le confidenze <strong>di</strong> Letizia. In silenzio, la guarda più volte con<br />

meraviglia, e però è anche ammirato per la capacità <strong>di</strong> autocontrollo che<br />

lei aveva <strong>di</strong>mostrato quella sera in ristorante. Doveva essere stato molto<br />

duro il colpo inferto dalla lettera quella sera, pensa, se aveva visto Letizia<br />

ridotta in quelle con<strong>di</strong>zioni, così colpita e abbattuta.<br />

Mentre si avviano verso il garni, il silenzio tra loro si all<strong>un</strong>ga, e ora che<br />

Letizia è gi<strong>un</strong>ta alla soglia del suo garni è giocoforza interromperlo.<br />

“Parti presto domattina? Ci dobbiamo salutare adesso o posso venire<br />

a salutarti domani?” chiede Umberto.<br />

“Vieni, mi farà piacere - risponde Letizia con <strong>un</strong> lieve sorriso -. Penso<br />

<strong>di</strong> partire dopo che avrò fatto colazione, verso le <strong>di</strong>eci, le <strong>di</strong>eci e mezza.”<br />

“Magari ti aiuto a caricare i bagagli in automobile.”<br />

“Grazie, sei molto caro e gentile. Ora però devo proprio lasciarti.<br />

Devo ancora preparare le valigie, non ci vuole molto a prepararle, ma<br />

voglio farlo con cura, così a casa mi sarà più facile e rapido mettere tutto<br />

in or<strong>di</strong>ne.”<br />

“A domani allora. Buonanotte. Ciao.”<br />

Entrambi si voltano le spalle, pronti ormai a ritornare in città, a riprendere<br />

il lavoro <strong>di</strong> ogni giorno, le attività normali che li impegneranno e li<br />

porteranno a vivere la loro vita solitaria in mezzo alla gente, a scordare,<br />

nel corpo e nell’animo, i gradevoli giorni <strong>di</strong> vacanza e <strong>un</strong>a amicizia sbocciata<br />

appena appena e che già corre il pericolo <strong>di</strong> avvizzire.<br />

Umberto è proprio <strong>un</strong> bell’uomo, simpatico, gentile e premuroso, pensa<br />

Letizia De Stefani mentre entra piano nel garni, senza cedere alla<br />

tentazione <strong>di</strong> voltarsi in<strong>di</strong>etro, ma basta con gli uomini, ne ha abbastanza<br />

per ora, e per <strong>un</strong> bel po’ <strong>di</strong> tempo non vuole pensarci. “Domani mattina la<br />

malinconia della partenza mi sarà definitivamente passata. Almeno lo spero”<br />

conclude con <strong>un</strong> l<strong>un</strong>go sospiro e scotendo la testa.<br />

Intanto Umberto Ferrari, da solo in strada, comincia a rendersi conto<br />

che i pochi giorni residui <strong>di</strong> vacanza non avranno lo stesso sapore <strong>di</strong> quelli<br />

trascorsi in compagnia <strong>di</strong> Letizia, e già se ne rammarica. Purtroppo quelli<br />

sono finiti, e anche troppo presto.<br />

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