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All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba

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Mamma Giovanna e papà Alvise si <strong>di</strong>cono lietissimi <strong>di</strong> fare la conoscenza<br />

del nuovo amico <strong>di</strong> Letizia e lo pregano <strong>di</strong> accomodarsi in salotto.<br />

Dopo lo scambio <strong>di</strong> convenevoli con il gra<strong>di</strong>to ospite, la mamma chiede<br />

subito premurosa alla sua bambina se ha già fatto colazione.<br />

“Sì, mamma, come al solito” risponde Letizia arrossendo.<br />

“Sì? E allora magari preparo soltanto il caffè, se lo gra<strong>di</strong>te. Ne prenderemo<br />

tutti <strong>un</strong>a bella tazzina.”<br />

Sollecita, mamma Giovanna va imme<strong>di</strong>atamente in cucina a preparare<br />

e mettere sul fuoco la caffettiera, e intanto pensa che la figlia e quel<br />

giovanottone alto e prestante che l’ha accompagnata formano <strong>un</strong>a gran<br />

bella coppia. Molto, molto più bella che con quel mascalzone viziato <strong>di</strong><br />

Giacomo Bigattin. Ma come faceva Letizia a stare accanto a <strong>un</strong> tipo<br />

noioso e insopportabile come quello?<br />

In salotto papà Alvise, comodamente seduto sulla sua poltrona preferita,<br />

coccola con gli occhi la figlia, la sua dottoressa così brava, e intanto<br />

le chiede notizie del lavoro.<br />

“Il solito trantran, papà, la vita <strong>di</strong> tutti i giorni. Oggi ho <strong>un</strong>a mezza<br />

giornata <strong>di</strong> libertà, c’è <strong>un</strong> bel sole, e allora Umberto e io abbiamo deciso <strong>di</strong><br />

fare <strong>un</strong>a tranquilla passeggiata qui a Venezia. Visto che passavamo da<br />

queste parti, abbiamo pensato che sarebbe stato bello fermarci da voi per<br />

<strong>un</strong> rapido saluto” <strong>di</strong>ce Letizia, e, mentre prova vergogna per la piccola<br />

bugia, pensa anche che è meglio non rivelare ai genitori la vera ragione<br />

della sua venuta.<br />

“Bravi, bravi. E così hai reso felice anche la mamma.”<br />

“E’ vero, ci hai fatto <strong>un</strong>a bella improvvisata e ci hai reso proprio felici!”<br />

esclama la mamma, che, rientrata proprio in quel momento in salotto<br />

con il vassoio colmo e <strong>un</strong> sorriso complice sulle labbra e negli occhi, ha<br />

sentito le parole del marito. Serve imme<strong>di</strong>atamente il caffè. “Bisogna<br />

berlo caldo, comodo e carico” <strong>di</strong>ce. E subito, accentuando il sorriso, affianca<br />

alla tazzina <strong>un</strong> piatto da dolce con <strong>un</strong>a bella fetta <strong>di</strong> torta, fatta in<br />

casa, precisa subito, a informazione dell’ospite. La sua Letizia sa anche<br />

troppo bene quanto le piace cucinare.<br />

Umberto guarda perplesso e dubbioso la fetta <strong>di</strong> torta. Non è prevenuto<br />

contro la torta confezionata dalla signora Giovanna, ma varie e infauste<br />

esperienze del passato lo hanno messo in guar<strong>di</strong>a dai dolci fatti in<br />

casa. Assaggia esitante e incerto la sua fetta <strong>di</strong> torta, pronto e rassegnato<br />

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