All'improvviso un temporale d'estate - di Valter ... - Nicola Saba
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Erano i vantaggi dell’avere tempo libero, <strong>di</strong> non avere fretta <strong>di</strong> correre<br />
via. E pure a casa, benefica conseguenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a nuova e salutare abitu<strong>di</strong>ne,<br />
anche se ancora recente, aveva cominciato a de<strong>di</strong>carsi con <strong>un</strong> minimo<br />
<strong>di</strong> cura alla prima colazione, e ormai si era quasi abituato a nutrirsi sempre<br />
per bene prima <strong>di</strong> uscire <strong>di</strong> casa.<br />
“Peccato - conclude Umberto con voce piena <strong>di</strong> rammarico all’idea<br />
<strong>di</strong> lasciare l’amica e le montagne - che anche queste vacanze siano ormai<br />
concluse.” Solo allora si volge a guardare Letizia e la vede assorta. “Non<br />
ti ho annoiato con le mie chiacchiere banali, vero?” sente il bisogno <strong>di</strong><br />
chiederle.<br />
“No, non mi hai annoiato affatto - lo rassicura lei -. Mi hai però fatto<br />
pensare che anche le mie vacanze sono quasi gi<strong>un</strong>te al termine, che fra<br />
poco dovrò lasciare libera la stanza del garni, e l’idea non è gradevole.”<br />
“Ma come farai per tornare a casa? In queste con<strong>di</strong>zioni non puoi<br />
certo guidare l’auto. Vuoi che torniamo in<strong>di</strong>etro assieme?” le chiede<br />
speranzoso, con gli occhi che brillano a quell’idea improvvisa e gradevole.<br />
“Grazie, Umberto, sei molto gentile a propormelo, ma subito dopo<br />
l’incidente, la sera stessa, ho chiamato i miei. Il giorno dopo sono imme<strong>di</strong>atamente<br />
accorsi per vedere come stavo e allora, per il ritorno a casa,<br />
mi sono messa d’accordo con mio padre. Verrà lui a prendermi.”<br />
“Ma perché fargli fare <strong>un</strong> viaggio in pieno inverno e soltanto per riportarti<br />
a casa? Nella mia automobile c’è posto a sufficienza per tutti e<br />
due e per i nostri bagagli.” Si permette <strong>di</strong> insistere.<br />
“Peccato, farei volentieri il viaggio <strong>di</strong> ritorno in tua compagnia, ma<br />
ormai mi sono accordata con papà e, purtroppo, gli darei <strong>un</strong> vero <strong>di</strong>spiacere<br />
se gli telefonassi per <strong>di</strong>rgli <strong>di</strong> non venire a prendermi. Quando ne ha la<br />
possibilità, gli piace ancora farmi da cavalier servente. E poi è felicissimo<br />
ogni volta che può venire quassù, anche per <strong>un</strong>a sola giornata. Dice sempre<br />
che questi posti gli spalancano il cuore e lo fanno sentire ancora giovane.”<br />
“E come farai per la tua automobile?”<br />
“Ho preso accor<strong>di</strong> con la proprietaria del garni. Mi permette <strong>di</strong> lasciare<br />
l’auto nel suo garage fino a quando non avrò tolto l’ingessatura e potrò<br />
guidare. Allora tornerò a prenderla. Anzi, ho già deciso che tornerò quassù<br />
in treno.”<br />
“Già, per fort<strong>un</strong>a c’è anche il treno, per venire quassù” <strong>di</strong>ce Umberto<br />
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