Storia e Origine del prodotto Area <strong>di</strong> produzione / trasformazione La <strong>di</strong>ffusione dell’olivo nell’area iniziò nel VI secolo a. C. per mezzo degli scambi degli Etruschi con i Fenici e i Greci della Magna Grecia. Noccioli <strong>di</strong> olive sono stati rinvenuti in alcuni reperti archeologici dell’Etruria meri<strong>di</strong>onale, nella provincia <strong>di</strong> Viterbo. In origine il territorio della Tuscia, oggi corrispondente alla provincia <strong>di</strong> Viterbo, era <strong>com</strong>preso nell’Etruria. Gli abitanti della Tuscia erano de<strong>di</strong>ti, tra l’altro, alla coltivazione dell’olivo e alla produzione dell’olio <strong>di</strong> oliva, <strong>com</strong>e è <strong>di</strong>mostrato da <strong>di</strong>pinti rinvenuti nelle tombe etrusche. Successivamente anche i Romani de<strong>di</strong>carono molta attenzione a tale coltura che, nelle Villae <strong>di</strong>sseminate nel territorio della Tuscia, producevano le olive e le trasformavano nei frantoi annessi; tipico esempio si può osservare a Civita <strong>di</strong> Bagnoregio. Alcuni centri (Fabbrica <strong>di</strong> Roma, Civita Castellana) <strong>di</strong>vennero famosi per la produzione dei contenitori in ceramica destinati al trasporto e alla conservazione dell’olio. Il clima temperato, le ottime caratteristiche agropedologiche e la presenza <strong>di</strong> particolari microclimi rendono il territorio fortemente vocato alla coltivazione dell’olivo, tale da conferire all’olio extravergine <strong>di</strong> oliva DOP Tuscia una spiccata tipicità ed unicità. 125 L’olio DOP Tuscia si ottiene dalla molitura <strong>di</strong> olive prodotte negli oliveti ricadenti nei territori dei seguenti <strong>com</strong>uni, tutti in provincia <strong>di</strong> Viterbo: Acquapendente, Bagnoregio, Barbarano Romano, Bassano in Teverina, Bassano Romano, Blera, Bolsena, Bomarzo, Calcata, Canepina, Capo<strong>di</strong>monte, Capranica, Caprarola, Carbognano, Castel S. Elia, Castiglione in Teverina, Celleno, Civita Castellana, Civitella D’Agliano, Corchiano, Fabrica <strong>di</strong> Roma, Faleria, Gallese, Gradoli, Graffignano, Grotte <strong>di</strong> Castro, Latera, Lubriano, Marta, Montalto <strong>di</strong> Castro*, Montefiascone, Monteromano, Nepi, Oriolo Romano, Orte, Piansano, Proceno, Ronciglione, S. Lorenzo Nuovo, Soriano nel Cimino, Sutri, Tarquinia, Tuscanica*, Valentano, Vallerano, Vasanello, Vejano, Vetralla, Vignanello, Villa S. Giovanni in Tuscia, Viterbo, Vitorchiano. * Comune incluso solo parzialmente Gli oliveti inclusi nell’area sopra in<strong>di</strong>cata sono ammessi alla produzione dell’olio DOP Tuscia solo se, per <strong>com</strong>posizione varietale, con<strong>di</strong>zioni ambientali e <strong>di</strong> coltura, sono idonei alla produzione <strong>di</strong> oli con caratteristiche qualitative conformi a quelle previste dal Disciplinare. Le operazioni <strong>di</strong> oleificazione e <strong>di</strong> confezionamento devono essere effettuate nell'ambito dell'area precedentemente in<strong>di</strong>cata. TUSCIA
L’olio DOP Tuscia, all’atto dell’immissione al consumo, deve presentare le seguenti caratteristiche: • Colore: verde smeraldo, con riflessi dorati; • Odore: fruttato che ricorda il frutto sano, fresco, raccolto al punto ottimale <strong>di</strong> maturazione ; • Sapore: fruttato me<strong>di</strong>o, con equilibrato retrogusto <strong>di</strong> amaro e piccante; • Aci<strong>di</strong>tà massima: 0,50 %; • Polifenoli totali: in legge. TUSCIA Caratteristiche al consumo Le varietà <strong>di</strong> olive 126 La DOP Tuscia è riservata all'olio extravergine <strong>di</strong> oliva ottenuto dalle seguenti varietà dì olivo presenti, da sole o congiuntamente, negli oliveti ricadenti nell’area <strong>di</strong> produzione: • Frantoio, Caninese e Leccino, per non meno del 90 %. Possono concorrere altre varietà presenti negli oliveti, in misura non superiore al 10%.